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Meloni a Catania insiste sul blocco navale: «Si decida in Africa chi ha diritto a essere rifugiato»

29 Agosto 2022 - 20:31 Gaia Terzulli
La presidente di FdI: «Quattro anni fa eravamo al 3,7%, oggi siamo a un bivio con la storia»

Si è tenuto oggi, 29 agosto, a Le Ciminiere di Catania il comizio di Giorgia Meloni, reduce dalla prima tappa siciliana della campagna elettorale, a Messina. La presidente di Fratelli d’Italia ha ribadito la sua posizione sul blocco navale come soluzione, dal suo punto di vista, per frenare gli arrivi dei migranti in Italia. Un punto su cui si sono registrati alcuni attriti con Matteo Salvini, secondo cui bastano i decreti sicurezza. «Inteso come atto di guerra è una fake news», aveva esordito in mattinata Meloni a Messina. In serata, a Catania, l’ha definita «l’unica proposta seria che si possa fare: una missione europea in accordo con le autorità libiche, quindi non un atto di guerra, per aprire in Africa gli hotspot, valutare solo chi ha diritto a essere rifugiato, distribuire solo i rifugiati e mandare indietro gli altri. Tutto il resto rischia di funzionare di meno», ha detto, ribandendo la necessità di un’equa redistribuzione dei migranti tra i 27 Paesi dell’Unione europea.

Le «utenze di cittadinanza»

Altro tema caldo affrontato durante il comizio nel capoluogo etneo, le bollette. «Io sono per le utenze di cittadinanza, non per il reddito. Perché cittadini non possono restare senza energia a casa», ha tuonato dal palco de Le Ciminiere la leader del centrodestra. «Domani sono pronta ad andare in Parlamento per discutere del taglio del costo delle bollette. Lo Stato può tagliare le imposte sulle utenze, per esempio».

L’exploit di FdI nei sondaggi

Rimanendo sul fronte economico, secondo Meloni, «il governo dei migliori ha fatto aumentare il debito pubblico di 116 miliardi di euro. A cui vanno aggiunte bollette alle stelle, il rischio di una crisi alimentare e la guerra ancora in corso». La presidente di FdI ha poi parlato degli ultimi sondaggi, secondo i quali FdI si attesterebbe al 25% dei consensi. «Quattro anni fa eravamo al 3,7% e questo lo dobbiamo a una classe dirigente di persone oneste. Li devo ringraziare se oggi siamo effettivamente a un bivio con la storia». Meloni ha poi ringraziato il governatore della Sicilia, Nello Musumeci: «La Sicilia negli ultimi anni è prima in tanti posti», ha detto, «stazioni appaltanti, potenziamento delle terapie intensive, attenzione alle categorie produttive, risultati nel turismo». «Quindi dobbiamo dire grazie a Nello Musumeci e siamo grati che abbia accettato l’offerta di candidarsi al Senato», ha aggiunto.

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