Il grooming online arriva al Festival di Venezia. Mariasole Pollio: «Le vittime dei predatori sul web non abbiano paura di chiedere aiuto» – La video intervista

Il corto presentato come evento speciale alla Mostra del Cinema sceglie il tema dell’adescamento online: «Quasi il 60% dei minori presenti sul web viene approcciato da un cyber predatore»

Si chiama grooming online, in italiano adescamento su internet, ed è il fenomeno che oggi riguarda oltre 500 mila predatori sessuali attivi (dati Ocse) che ogni giorno esercitano violenza psicologica su soggetti giovanissimi, nella metà dei casi con un’età compresa tra i 12 ai 15 anni d’età. Un tema dalla forte urgenza sociale che anche il cinema ha scelto di raccontare: il corto La bambola di pezza, presentato in anteprima come evento speciale alla 79esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, si rivolge alle centinaia di giovani che, spesso in silenzio, vivono terribili situazioni da cui sembra impossibile uscire. Open ha intervistato MariaSole Pollio, giovanissima attrice napoletana che ne La bambola di Pezza interpreta il ruolo della protagonista Mia. «È un’adolescente che cerca di colmare l’enorme vuoto della morte del padre, che a un certo punto incontra l’anima di un ragazzo che crede possa comprenderla e che per questo decide di affidarsi completamente a lui». Questa la fase iniziale del grooming online: il cyber predatore o predatrice mira al mondo emotivo e affettivo della vittima con l’obiettivo di conquistarsi la sua piena fiducia. E così in chat, forum e social network ragazzi e ragazze entrano in un mondo parallelo in cui nella maggior parte dei casi tendono ad escludere familiari e affetti reali.


«La bambola potrà essere ricucita solo con l’aiuto degli altri»

«Ci si immerge in una bolla da cui si può uscire solo chiedendosi che persona si ha davvero davanti o, in questo caso, dietro lo schermo e cosa davvero si pensa di meritare per se stessi», riflette Pollio. «A quel punto alzare la mano e chiedere aiuto è la forma di coraggio più bella che si possa conquistare per se stessi. Oltre a mettere in guardia da un pericolo, questo corto ha lo scopo di far arrivare a quanti più giovani possibile proprio questo messaggio: che sbagliare è umano e normale e che chiedere aiuto per le proprie fragilità è il punto di partenza per una vita nuova». Prodotto da Manuela Cacciamani di One More Pictures con Rai Cinema, La bambola di pezza è stato il corto vincitore della quarta edizione del contestLa Realtà che “non” Esiste“. Insieme al regista e sceneggiatore Nicola Conversa, anche l’attrice Claudia Gerini, Tommaso Cassissa, e la partecipazione di Josephine Yole Signorelli di @fumettibrutti. A raccontare in musica la storia di Mia in diverse parti del corto anche il cantante Carl Brave.


Quasi il 60% dei minori presenti sul web viene approcciato dai groomer«»

Dal dossier L’abuso sessuale online in danno dei minori del Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (C.N.C.P.O) emerge che la fascia di età più colpita è quella con un’età compresa tra i 10 e i 13 anni e che solo nel 2021 si sono registrate 306 vittime di adescamento online, quasi il 60% di tutti i 531 minori approcciati sul web dai groomer, nonostante ai minori di 13 anni non sia consentito l’accesso ai social network. Il genere non incide sui livelli di rischio: maschi e femmine sono in egual misura al centro di casi di adescamento online intercettati dalla Polizia Postale.

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