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11 settembre: la teoria del complotto sulla resistenza degli aerei che hanno colpito le Torri Gemelle

08 Settembre 2022 - 08:13 Juanne Pili
No, gli aerei dirottati dai terroristi non potevano accartocciarsi sulle facciate delle Torri Gemelle

Si avvicinano i 21 anni dagli attentati dell’11 settembre 2001. Per l’occasione analizzeremo diverse narrazioni ancora in circolazione, come alcune condivisioni Facebook dove si mette in dubbio la plausibilità della penetrazione dei due velivoli che si sono schiantati dentro le Twin Towers nel complesso del World Trade Center di New York, provocandone il crollo. Per approfondire trovate una nostra precedente analisi delle principali teorie del complotto a riguardo. L’idea alla base delle narrazioni in oggetto è che quelli non fossero aerei di linea dirottati e che il crollo dei grattacieli fosse stato realizzato mediante demolizione controllata. Vediamo perché questa ricostruzione non ha alcun fondamento.

Per chi ha fretta:

  • Le strutture delle Twin Towers erano “vuote” al loro interno e sorrette da colonne di acciaio, cosa che non avrebbe impedito a due aerei di linea di penetrarvi all’interno.
  • Il crollo delle Torri non fu dovuto al mero impatto dei velivoli, bensì agli incendi scatenatisi subito dopo, che indebolirono le strutture in acciaio, innescando il crollo.
  • Gli esempi alternativi, dove si mostrano danni ai musi di due aerei di linea dovuti a temporali o a scontri con uccelli, non dimostrano affatto il contrario.

Analisi

Ecco come si presenta la narrazione su Facebook:

1. Aereo quando incontra un temporale.
2. Aereo quando incontra un uccello.
3. Aereo quando incontra la struttura di acciaio più possente mai costruita dall’uomo e la disintegra.

Prima di proseguire spieghiamo brevemente il contesto in cui sono avvenuti gli attentati:

La mattina dell’11 settembre 2001 diciannove terroristi di al-Qaeda salirono a bordo di quattro aerei di linea, rispettivamente della United Airlines e dell’American Airlines, le due compagnie che mettono in collegamento l’intero territorio degli Stati Uniti. Due aerei colpirono le Torri Gemelle, cambiando per sempre lo skyline di New York. Uno penetrò una facciata del Pentagono ad Arlington, il palazzo della Difesa americana a quattro chilometri dalla Casa Bianca. Un quarto velivolo – forse destinato a colpire proprio la residenza del Presidente degli Stati Uniti – precipitò quasi verticalmente, nelle campagne vicino a Shanksville, in Pennsylvania.

Il Boeing 767 della American Airlines (volo AA11) si era schiantato contro la Torre Nord  del World Trade Center (WTC) a New York, un palazzo altro 410 metri costituito da 110 piani. Un altro aereo colpì la Torre Sud: era un Boeing 767 della United Airlines (volo UA175). A questo punto nessuno poteva pensare a un incidente, il mondo stava assistendo a un attentato senza precedenti.

Come era fatta la struttura dei grattacieli

Parlare di «struttura di acciaio più possente mai costruita dall’uomo» è fuorviante, perché fa pensare a due rigidi e pesanti monoliti. Come è possibile vedere anche in diverse ricostruzioni, i velivoli penetrarono due grattacieli sostanzialmente “vuoti”, sorretti da colonne in acciaio, rispetto a come poteva presentarsi un edificio più “compatto” in cemento armato. Il calore degli incendi alimentati dal carburante degli aerei indebolì l’acciaio delle strutture portanti, facendo crollare gli edifici. Gli stessi velivoli praticamente si disintegrarono durante questo processo.

Danni da temporali e da uccelli

Ad arricchire l’argomento fantoccio utilizzato dai complottisti, il confronto con presunti danni causati da temporali e uccelli a degli aerei di linea, fotografati sani e salvi a terra e per niente disintegrati. Il primo caso riguarda il volo N708AA. «Seduto sul piazzale due ore dopo aver attraversato una tempesta di grandine all’arrivo in YYC», riporta l’autore della foto, scattata in Canada nel 2006. Il secondo caso riguarda il volo J4341 del 2017. «Il volo J4341 della Badr Airlines, un Boeing 737, ha subito un bird strike mentre si avvicinava all’aeroporto di Khartoum, in Sudan […]. Un atterraggio sicuro è stato effettuato all’aeroporto di Khartoum», si legge nel sito Aviation Safety Network.

Conclusioni

I teorici del complotto propongono un confronto distorto tra i danni degli aerei di linea causati da temporali e uccelli e quel che accade a quelli dirottati per schiantarsi contro le Torri Gemelle. I velivoli penetrarono interamente dentro gli edifici, che non erano delle strutture compatte in cemento armato e si indebolirono – a causa degli incendi generatisi subito dopo -, crollando. Negli altri due casi abbiamo un danno circoscritto nel muso degli aerei, che riuscirono ad atterrare in sicurezza.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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