Il Cremlino respinge la bozza di sicurezza per l’Ucraina: «Così Kiev può entrare nella Nato: reagiremo alle minacce»

Il portavoce di Vladimir Putin contesta l’assenza nel documento diffuso ieri da Kiev della garanzia per Mosca che l’Ucraina non entri nella Nato. Il piano prevede una lista di Paesi occidentali come garanti, tra cui l’Italia

Arriva la secca bocciatura del Cremlino alla nuova bozza per le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, che ieri Kiev ha presentato con un piano che conferma una lista di Paesi garanti tra cui l’Italia. Come riporta l’agenzia Tass, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha minacciato «reazioni in modo negativo» da parte della Russia, se quel piano venisse adottato. Tra le condizioni imposte dal portavoce di Vladimir Putin c’è l’eliminazione di «minacce alla Russia» contenute nella bozza, vale a dire i segnali che per Mosca indicherebbero un ulteriore avvicinamento di Kiev all’Alleanza atlantica. Secondo Peskov il piano di sicurezza indicherebbe proprio che all’Ucraina sia riservato «un posto alla Nato». Altro punto contestato dal Cremlino è l’assenza della dichiarazione dello status di neutralità ucraina: «Questo sottolinea ancora una volta l’urgenza e la necessità urgente di un’operazione militare speciale, per garantire la nostra sicurezza e gli interessi nazionali». Peskov contesta il radicale cambiamento rispetto a quanto concordato la scorsa primavera in Turchia, in cui ci sarebbero state una serie di garanzie di sicurezza anche per la Russia, ma che secondo Peskov l’Ucraina si rifiutò di accettare.


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