Usava cannabis contro il dolore, assolto un 26enne malato di fibromialgia: la sentenza dopo l’arresto per spaccio

L’avvocato del 26enne: «Il giudice ha riconosciuto che si trattava di una persona sofferente costretta a usare marijuana per lenire i dolori»

Cristian Filippo è stato assolto dall’accusa di coltivazione e detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il fatto non sussiste. A deciderlo è stata la sentenza emessa dal giudice monocratico Carla D’Acunzio che ha accolto la richiesta dell’avvocato del 26enne, Gianmichele Bosco. Filippo era stato arrestato dai carabinieri il 6 giugno 2019 a Paola, in provincia di Calabria, dopo che gli sono state trovate due piantine di cannabis e alcuni strumenti per la coltivazione in casa. Il ragazzo soffre di fibromialgia, una patologia che provoca forti dolori muscolari, stati di insonnia e di ansia. La prescrizione per la cannabis medica in Italia è legale da circa 15 anni, ma in alcune regioni è ancora difficile recuperarla e, soprattutto, a costi contenuti. La coltivazione in casa avviata da Filippo, infatti, nasceva a causa dalla necessità di far fronte facilmente ai dolori della sua malattia.


«Giustizia è stata fatta»

Ad accompagnarlo nella causa ci sono state le associazioni Meglio Legale e Luca Coscioni. «Con la sentenza di assoluzione si é risolta finalmente una situazione che aveva suscitato non poche perplessità perché l’accusa contestata al mio assistito non aveva alcun fondamento, né logico e né giuridico». Così il legale di Filippo ha commentato la decisione del tribunale sottolineando poi, come fece già in passato, che la quantità di cannabis trovata dalle autorità era finalizzata a scopi terapeutici. «Il mio assistito non é mai stato dedito allo spaccio», ha precisato Bosco. «Si tratta di una persona sofferente costretta ad utilizzare la marijuana per lenire i dolori che l’affliggono. E il giudice assolvendolo – ha concluso – lo ha riconosciuto, rendendogli giustizia».


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