Morto Walter De Benedetto, simbolo della battaglia per la legalizzazione della cannabis

Aveva 49 anni e soffriva di una grave forma di artrite reumatoide. In passato era stato accusato di aver coltivato marijuana in casa: «Rischio il carcere? Io sono già arrestato dentro il mio corpo», aveva detto in un’intervista a Open

Non ce l’ha fatta Walter De Benedetto, 49 anni, l’uomo diventato simbolo della battaglia per la legalizzazione della cannabis a scopo terapeutico. L’uomo viveva a Olmo, nel comune di Arezzo. Malato da anni di una grave forma di artrite reumatoide, era stato assolto nell’aprile di un anno fa dall’accusa di aver coltivato marijuana a casa perché il fatto non sussiste. Per il Gup di Arezzo, infatti, la produceva e utilizzava a scopo terapeutico per la sua malattia. A Open aveva raccontato la sua storia: le dosi di cannabis che gli venivano garantite dall’Asl di Arezzo non gli bastavano, così aveva finito per coltivarla in giardino fino all’irruzione dei carabinieri. «Rischio il carcere? Io sono già arrestato dentro il mio corpo. Dove devo andare… Così hanno violato il mio diritto alla salute», diceva a Open nel febbraio 2021. «Con il suo coraggio è riuscito a portare il tema della cannabis terapeutica all’attenzione dell’opinione pubblica», ha commentato l’associazione Meglio Legale, in prima fila nella battaglia per la legalizzazione della cannabis in Italia. «Con la sua assoluzione nel processo che lo vedeva imputato, ha creato un precedente utile per migliaia di pazienti che, ancora oggi, non riescono ad accedere alla cannabis terapeutica. Perché, come ci ripeteva sempre Walter, il dolore non aspetta».


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Foto in copertina di ANSA

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