Scoperta una fossa comune a Lyman, l’orrore senza fine dopo il ritiro dei russi: 180 corpi, anche bambini

Il capo della polizia locale, Yevhen Zhukov: «Sono state uccise intere famiglie»

Dopo Bucha, Izjum e Sviatohirsk, anche a Lyman, nella regione di Donetsk, dopo la riconquista della città da parte delle truppe ucraine a seguito della ritirata delle forze russe, si ripete l’orrore dei cadaveri dei civili uccisi e abbandonati in fosse comuni dopo l’occupazione dei soldati di Mosca. Sino a ora i residenti ne hanno state segnalate almeno 39. In una di queste fosse, secondo quanto reso noto dal capo del dipartimento di polizia locale, Yevhen Zhukov, sono stati trovati i corpi di 180 persone: «È stata scoperta una fosse comune con 180 persone sepolte all’interno. Nella fossa sono state trovate intere famiglie. Tra le vittime ci sono anche i corpi di bambini nati tra il 2019 e il 2021». Al contempo, nella città di Sviatohirsk, sempre nella regione di Donetsk, sono state avviate le operazioni di esumazione per dare una degna sepoltura alle persone uccise dalle milizie russe.


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