Nord Stream, le indagini: «Danni da potenti esplosioni». Peskov: «Escludere la Russia dall’inchiesta è deplorevole» – Il video

Le immagini – pubblicate in esclusiva dalla testata svedese Expressen – sono state riprese in uno dei punti di rottura del Nord Stream 1, a 75 metri di profondità sotto il Mar Baltico, con l’ausilio di una telecamera subacquea.

«I danni ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 nella zona economica esclusiva danese sono stati causati da potenti esplosioni». È questa la sentenza preliminare della polizia di Copenaghen sull’origine dei problemi ai condotti che hanno causato perdite di gas in mare aperto e rallentamenti nel flusso delle forniture provenienti dalla Russia. Di esplosioni parla anche la polizia svedese, che conferma la tesi dei colleghi danesi. Se le forze dell’ordine sono arrivate a una prima conclusione è anche grazie all’osservazione diretta dei danni ai due condotti resa possibile dalla compagnia norvegese Blueye Robotics. Le immagini – pubblicate in eslcusiva dalla testata svedese Expressen – sono state riprese in uno dei punti di rottura del Nord Stream 1, a 75 metri di profondità sotto il Mar Baltico, con l’ausilio di una telecamera subacquea. Queste evidenziano gli effetti di un esplosione, che alimentano i sospetti di un sabotaggio volontario da parte della Russia. Nel frattempo, Mosca continua a negare ogni responsabilità. «L’indagine sul sabotaggio al gasdotto Nord Stream a porte chiuse senza la Russia è deplorevole», ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov dopo essere venuto a conoscenza dei risultati preliminari delle investigazioni. I tentativi «di adattare le indagini sulle esplosioni di Nord Stream alle accuse contro la Russia» sono «assurdi», aggiunge Peskov.


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