Matteo Piantedosi firma la prima direttiva e si scontra con le Ong: «Non ci hanno informato delle operazioni di soccorso». E Salvini esulta

Il ministro dell’Interno ha emanato una direttiva definendo la condotta delle Ong «non in linea con le norme»

Il governo Meloni deve ancora incassare la fiducia di entrambe le camere del Parlamento che i ministri affrontano già le prime questioni scottanti. A far discutere martedì 25 ottobre è una direttiva del neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rivolta alle imbarcazioni di due Ong impegnate nel soccorso in mare dei migranti. Nel pomeriggio il titolare del Viminale ha spiegato che le operazioni della norvegese Ocean Viking e della tedesca Sos Humanity sono state svolte «in piena autonomia e in modo sistematico, senza ricevere indicazioni dall’Autorità statale responsabile di quell’area Sar, Libia e Malta, che è stata informata solo a operazioni avvenute», e anche l’Italia è stata informata «solo a operazioni effettuate». A questo si riferiva la direttiva emanata in mattinata – e rivolta ai vertici delle forze di polizia e della Capitaneria di porto – nella quale è scritto che le condotte delle due navi in navigazione nel Mediterraneo «non sono in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale». Nella direttiva viene poi citato l’articolo 19 della Convenzione internazionale delle Nazioni unite sul diritto del mare, spiegando che il passaggio delle due navi può essere considerato pregiudizievole per la pace, il buon ordine e la sicurezza dello Stato costiero, e quindi aprendo alla possibilità da parte del Viminale di valutare il divieto di ingresso nelle acque territoriali. Dopo il chiarimento del Viminale, Matteo Salvini ha esultato: «Bene l’intervento del ministro a proposito di due Ong: come promesso, questo governo intende far rispettare regole e confini».


La risposta delle Ong

Dopo che la direttiva del ministero dell’Interno è stata diffusa, la Sos Humanity – che è impegnata in un’operazione di soccorso e ha a bordo circa 180 persone – ha fatto sapere di «non aver ricevuto alcuna diretta comunicazione dalle autorità italiane. Come organizzazione di ricerca e soccorso seguiamo la legge internazionale del mare, salvando persone in difficoltà».


Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI

Leggi anche: