Il ministro Lollobrigida apre agli abbattimenti di lupi e orsi, animalisti in rivolta: «I suoi dati sbagliati: è crudele»

«La questione della sovrabbondanza di lupi e orsi va affrontata in modo pragmatico e senza ideologie», ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare

Montano le polemiche dopo le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida sull’abbattimento di tutti gli animali ritenuti «problematici». Intervistato dal Corriere della Sera, l’esponente di Fratelli d’Italia ha invitato a una discussione «pragmatica e non ideologica» sul tema della presenza dei grandi predatori nelle montagne trentine e altoatesine. Una riflessione che per il neo ministro del governo Meloni «non esclude la possibilità di ricorrere all’abbattimento». Insieme agli esponenti locali del partito Alessandro Urzì (eletto alla Camera) e Marco Galateo (neo consigliere provinciale), poche ore fa Lollobrigida ha fatto visita in Alto Adige. Con la stampa ha affrontato i temi più caldi del settore agricolo, tra cui la questione dei grandi predatori. «Dobbiamo proteggere le specie in estinzione, ma non incrementare le specie che possono essere dannose per allevatori e produzione nazionali», ha chiarito il ministro. «Bisogna proteggere i lupi così come gli ungulati e i bovini. È però evidente che se 30 anni fa alcune specie erano in estinzione, come i lupi, oggi sono invece sovrabbondanti: questo è un dato di fatto. Spesso c’è anche commistione tra lupi e cani e ciò produce un danno alla sopravvivenza della razza. La sovrabbondanza danneggia quindi sia l’agricoltura sia i lupi stessi. Bisogna affrontare il problema con pragmatismo e senza ideologia». Per questo secondo Lollobrigida «la soluzione dell’abbattimento non si può escludere a prescindere», affrontando la questione «tecnicamente» e superando «l’ideologismo che ha guidato negli ultimi anni l’atteggiamento verso questi problemi».


Enpa insorge: «Proposta contraria alla scienza e a milioni di italiani»

Tra i primi a reagire alle dichiarazioni del ministro l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa). In una nota ufficiale si è detto «allibito» per le parole di Lollobrigida, definendo la proposta di abbattere orsi e lupi, «contraria alla scienza e offensiva per milioni di italiani che sono da sempre contrari alle uccisioni dei grandi carnivori», il patrimonio «più prezioso della nostra biodiversità, peraltro in gravissimo declino». L’Enpa ha poi voluto ricordare dell’esistenza di altri metodi di interventi previsti per incentivare la convivenza tra uomo e animali: «Con l’occasione, l’associazione ricorda che la nostra normativa prevede il ricorso a metodi ecologici, scientificamente validati, per la prevenzione di eventuali conflitti tra fauna selvatica e attività umane», spiega. E continua: «Peraltro, riconoscere “a prima vista” un lupo è quanto mai complicato e si rischia, con la politica degli abbattimenti, di colpire ibridi e quindi di fatto di autorizzare l’uccisione di cani, reato punito dal Codice penale». L’Ente che si impegna nella protezione degli animali contesta anche i dati forniti dal neo ministro riguardo alla sovrabbondanza dei grandi predatori: «Ci chiediamo da quali fonti il titolare dell’Agricoltura abbia preso i dati relativi a una presunta sovrabbondanza di lupi e se egli è conoscenza del fatto che proprio i lupi sono i maggiori regolatori delle popolazioni selvatiche. Pur essendo la popolazione in aumento nella penisola, i lupi non sono di certo sovrabbondanti». Se le posizioni del neo governo Meloni resteranno quelle dichiarate dal ministro Lollobrigida, gli animalisti promettono nel prossimo futuro una mobilitazione totale: «Ci mobiliteremo utilizzando ogni strumento legale e coinvolgendo tutti i nostri sostenitori per bloccare un provvedimento ottuso, crudele, antiscientifico e illegale».


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