Cosa c’è dietro il suicidio dell’uomo che si era finto in chat la fidanzata di Daniele: «Voleva denunciare chi lo aveva messo alla gogna»

Roberto Zaccaria aveva ricevuto un decreto penale di condanna. «Sono stanco, mi stanno rovinando la vita», ha detto qualche giorno fa

Daniele, un ragazzo 24enne di Forlì, si è tolto la vita dopo aver scoperto che la sua fidanzata virtuale Irene era in realtà un uomo. Anche quest’ultimo è stato trovato morto ieri dopo che del caso si era occupata la trasmissione tv Le Iene andando a intervistarlo. Daniele si è ucciso nel settembre 2021. L’uomo che l’aveva preso in giro, Roberto Zaccaria, aveva ricevuto un decreto penale di condanna per sostituzione di persona con pena pecuniaria di 825 euro. «È stato uno scherzo, se aveva problemi di testa non è colpa mia», aveva detto Roberto per difendersi in tv. Ma il suo avvocato Pier Paolo Benini racconta oggi all’edizione bolognese di Repubblica che non doveva finire così: «Doveva venire da me domani (oggi, ndr) per fare denuncia, penso contro chi lo aveva messo alla gogna in tv e sul web. Ma si vede che non ce l’ha fatta più. Nei suoi confronti c’è stata un’istigazione al suicidio, a Forlimpopoli è apparso pure un manifesto contro di lui. I media lo hanno accusato di aver portato al suicidio Daniele, ma io credo che in quella vicenda non ci sia alcun nesso eziologico con la morte del ragazzo». Il Corriere della Sera aggiunge che il 64enne aveva anche spedito a Daniele messaggi con altri due nomi finti. Quello di Braim, ovvero un fratello fasullo di Irene. E quello di Claudia, amica del cuore ovviamente inesistente. A Il Resto del Carlino Zaccaria aveva detto: «Sono stanco, mi stanno rovinando la vita». L’indagine appurerà se è questo il motivo del suicidio.


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