Ocean Viking a Tolone, come funziona l’accoglienza francese: «Migranti in zona internazionale: non entrano in Francia» – Il video

La portavoce del ministro francese dell’interno Camilla Chaize ha riferito che ad attendere i migranti c’erano i servizi di soccorso e cura

Dopo essere arrivati a Tolone, i migranti sono stati posizionati in una «zona d’attesa internazionale chiusa e messa in sicurezza, in quanto non sono ammessi sul territorio francese». Così la portavoce del ministro francese dell’Interno, Camille Chaize, intervistata ai microfoni di Bfm-Tv, ha spiegato la gestione dell’accoglienza della Francia. I 230 migranti a bordo della nave Ocean Viking non sono stati infatti ammessi sul territorio francese. Ad attendere i naufraghi al loro arrivo, ha spiegato la portavoce, «c’erano i servizi di soccorso e di salute perché alcuni sono malati e hanno bisogno di cure d’urgenza». Questo perché, prosegue, «l’idea è quella di poter controllare questi arrivi, sono molto inquadrati dalla polizia di frontiera». La portavoce ha riferito che verranno posti sulla penisola di Giens, a Hyères, comune turistico a est di Tolone. «Sono strutture che solitamente esistono nei porti e negli aeroporti. In questo caso è una zona di attesa temporanea che abbiamo istituito a titolo eccezionale». All’interno ai migranti viene data la possibilità di avere l’appoggio delle associazioni e di depositare la richiesta d’asilo. «Da lì verranno avviate tutte le procedure legate all’immigrazione con ricollocamenti verso la Germania e gli altri Paesi europei che si sono proposti di accogliere queste persone», ha concluso la portavoce di Chaize.


La nave Ocean Viking arriva a Tolone: dove andranno i naufraghi accolti dalla Francia

L’Ocean Viking è arrivata a Tolone alle 8,30 di stamattina. A bordo c’erano 230 migranti tra cui 57 minori. I profughi, fa sapere una nota del governo della Francia, sono stati autorizzati a sbarcare «a titolo eccezionale» per un «dovere umanitario». L’approdo a Tolone ha portato a un contrasto tra il governo Meloni e quello francese. Già il ministro degli Interni Gerald Darmanin aveva annunciato che i 230 sarebbero stati sistemati «in una zona di attesa». Spiegando «che non potranno uscire dal centro amministrativo in cui saranno sistemati e non saranno tecnicamente su suolo francese». I medici effettueranno i controlli sanitari, la polizia quelli di sicurezza. Poi i naufraghi parleranno con l’Ufficio per la protezione dei rifugiati per la richiesta d’asilo. Chi non lo riceverà, fa sapere la nota, sarà allontanato dalla zona di attesa verso il suo paese di origine. Secondo gli accordi un terzo dei passeggeri con diritto di asilo potranno rimanere in Francia, gli altri saranno distribuiti in 11 paesi europei, fra cui la Germania, che si è impegnata all’accoglienza di 80 persone, il Lussemburgo, la Bulgaria, la Romania, la Croazia, la Lituania, Malta, il Portogallo e l’Irlanda.


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