La mossa dell’Ordine dei medici contro i sanitari No vax: la nuova regola sull’obbligo dei vaccini

Nel nuovo codice di deontologia medica saranno sicuramente introdotti degli articoli relativi ai vaccini e alla vaccinazioni. Nello specifico, «i medici non potranno disconoscere il valore scientifico» dei vaccini e quindi non potranno «sconsigliarne l’utilizzo». A spiegarlo all’Ansa è il presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, che puntualizza: quando i medici «verranno chiamati a partecipare a campagne vaccinali» non potranno rifiutarsi di somministrare gli immunizzanti. La mossa delle federazione arriva dopo che il governo Meloni ha anticipato la scadenza dell’obbligo vaccinale contro il Covid-19 per i professionisti sanitari che sarebbe dovuto terminare il prossimo 31 dicembre. Conseguentemente, è arrivato il reintegro dei medici No vax che erano stati sospesi in seguito al rifiuto di farsi somministrare il farmaco. Secondo le stime della stessa Fnomceo, sono 1.878 i dottori rientrati in servizio grazie al provvedimento dell’esecutivo. L’obbligo vaccinale per i medici, quindi, potrebbe essere stato sospeso per breve tempo, dato che potrebbe tornare in vigore anche se non come legge dello Stato. La violazione del codice, infatti, costituisce un illecito disciplinare punito dall’ordine professionale.

La polemica sui medici No vax

Le decisione del governo aveva sollevato diverse polemiche. I medici No vax avevano apprezzato la decisione, sostenendo che l’assenza di immunizzazione non sia un problema nell’ambito della professione, che – dichiarano – può essere svolta anche senza vaccino. C’è stato ovviamente anche chi aveva criticato il reintegro dei medici No vax, tra cui il virologo Matteo Bassetti che aveva definito la decisione un «errore clamoroso». Anche diverse regioni si erano opposte. Nello specifico, Emilia, Lazio, Puglia e Campania avevano fatto sapere di non gradire il rientro dei medici non vaccinati. Il presidente del Veneto Luca Zaia aveva suggerito di lasciare i professionisti sanitari fuori dai reparti critici.

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