NO! Nessuno dei mancamenti mostrati in questo video ha a che fare con i vaccini anti-Covid

La clip è circolata su canali e profili di chiara ispirazione QAnonista

Nella narrazione No Vax è possibile rintracciare un filone preciso di complottismo: lo chiameremo (e anzi, viene chiamato) “Nessuna correlazione”. Con questa locuzione vengono solitamente condivise foto o video che hanno l’intenzione di provare che diversi tipi di malesseri, svenimenti o complicanze hanno a che fare con l’essere vaccinati contro il Coronavirus. Il problema è che spesso, come nel caso del video che stiamo per analizzare, in realtà non c’è davvero nessuna correlazione.

Per chi ha fretta:

  • Un montaggio video associa diversi episodi di malori avvenuti e ripresi
  • La clip, di tre minuti, viene condivisa lasciando intendere che ad accomunare tutti i mancamenti mostrati sia la correlazione con i vaccini contro il Coronavirus
  • In realtà le scene contenute del video sono tutte avvenute anni prima dell’avvento della pandemia e dei conseguenti vaccini

Analisi

«Altri video di nessuna correlazione»: con questa frase un’utente che contiene nel proprio nome chiari riferimenti al movimento complottista dei QAnon condivide una lunga clip di tre minuti. In essa vediamo, nell’ordine: lo svenimento di una donna con un maglione rosa, uno speaker con la camicia bianca che nel bel mezzo del suo discorso inizia a roteare gli occhi all’indietro e si accascia sulla sedia, una giornalista che ha un mancamento mentre sta intervistando uno sciatore, un’anchorwoman indiana che crolla in diretta in mezzo alla folla, un uomo in cravatta rossa che cade giù in un salotto televisivo, un’altra donna che si sente male nel bel mezzo della sua esibizione canora, una ragazza che sembra svenire su un red carpet, un’altra in collegamento televisivo a cui segue lo svenimento di un’ulteriore donna nel bel mezzo di una televendita, prima di un pilota di aereo che ha un malore nel corso di un volo e di una donna in felpa grigia che collassa mentre sta rilasciando un’intervista. Il video di conclude con lo svenimento di un uomo che sembra star partecipando a una trasmissione televisiva. Il tutto montato su una musica apocalittica e condito dalle dovute moviole per enfatizzare la drammaticità del momento. Il video è stato diffuso anche su un canale Telegram di chiara ispirazione QAnonista.

Ma coloro che accusano i vaccini anti-Covid di aver causato questa presunta strage probabilmente ignorano che dietro il sarcasmo dei loro commenti si nasconde, in effetti, un verità: non c’è davvero nessuna correlazione. Vediamo perché.

L’origine dei video

Iniziamo dall’uomo in camicia bianca che perde conoscenza nel corso di una conferenza. Si tratta del famoso attivista culturale del Kerala, il professor MN Vijayan. Questo incidente è avvenuto al Thrissur Press Club. Il malore è occorso durante una sua conferenza stampa: il professore è stato portato d’urgenza in ospedale dove i medici hanno confermato che era già morto. Informazioni su questo evento possono essere trovate qui e qui. Dimenticavamo di omettere un dettaglio fondamentale: l’episodio ha avuto luogo nel 2007, quando circa dodici anni prima dell’arrivo della pandemia.

Passiamo alla donna in giubbotto rosso che sembra star conducendo un’intervista su un campo da sci. Si tratta della giornalista di KUTV Brooke Graham, che è crollata nel bel mezzo del servizio. Si è successivamente ripresa. Tutto ciò avveniva nel 2013: già siamo un po’ più vicini al 2019, ma troppo lontani perché questa vicenda abbia qualcosa da condividere con la pandemia o i vaccini anti-Coronavirus.

Veniamo alla giornalista indiana che cade tra la folla nel bel mezzo del suo collegamento. Si tratta della cronista di Pakistan Channel 92 Irza Khan, che ebbe un malore a causa del caldo e della sensazione di soffocamento. L’incidente venne accompagnato da un’altra fake news che si diffuse in India, quella della sua morte: per questo motivo, una volta rimessa, Khan ci tenne a rassicurare il pubblico scrivendo su Twitter che era tornata a stare bene. Tutto ciò aveva luogo nel 2016. Fuochino, ma ancora impossibile da collegare alla pandemia.

Lo stesso destino è toccato alla ragazza che si vede avere un cedimento nel corso della sua performance canora. Si è ripresa, anche se anche lei ha dovuto smentire le false notizie che hanno iniziato a circolare in merito alla sua morte. Ci troviamo in Turchia, nel 2017.

Prendiamo poi la sconvolgente clip del pilota che perde i sensi alla guida del suo mezzo. Si trovava su un aereo da combattimento, ed era collegato con un programma televisivo australiano chiamato Sunrise. Si chiamava Grant Denyer: non è morto in seguito al malore, e non si è sentito male per colpa dei vaccini anti-Covid, dal momento che l’incidente ha avuto luogo nel 2013.

Ovviamente la lista non è finita. Lunghissime clip richiedono lunghissimi fact-checking: il video incriminato si è avvalso di ulteriori frame, ma tutti anacronistici. Come nel caso dell’ospite nel salotto televisivo, che ha perso i sensi per colpa di un «momentaneo capogiro»: 2009, lo stesso anno in cui è stata registrata l’intervista che ha visto svenire un ospite.

Stessa logica si applica al caso della conduttrice turca svenuta nel corso di un servizio in diretta a causa della «pressione bassa»: 2012. E ancora: la televenditrice ha sbandato ed è caduta in preda alle vertigini nel corso di una puntata registrata nel 2012. Siccome non c’è due senza tre, lo stesso anno è avvenuto anche il malore dell’esperta di elettronica Cassie Slane, che stava co-conducendo QVC quando ha iniziato ad accarezzarsi il petto ed è poi svenuta contro il co-conduttore Dan Wheeler in diretta televisiva. L’ultima clip che vediamo nel video fa invece riferimento a David Buckner, professore di leadership organizzativa alla Columbia University, svenuto in diretta durante il programma Fox News di Glenn Beck nel 2009.

Conclusioni

Gli incidenti sono avvenuti decisamente troppo tempo prima dell’avvento della pandemia e dello sviluppo conseguente dei vaccini. E questa è l’unica correlazione tra i diversi malori registrati.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

Leggi anche: