Il grafene trasmesso sessualmente dai vaccini? La nuova fantasia No Vax

Ancora oggi, non ci sono prove della presenza del grafene nei vaccini anti Covid-19

Diversi utenti stanno facendo circolare su Facebook una breve clip tratta da una Tv locale, dove il medico e psicoterapeuta Massimo Citro fa una serie di affermazioni sui vaccini contro il nuovo Coronavirus, già dimostratesi prive di fondamento. Il problema sarebbe la trasmissione delle Spike prodotte attraverso l’mRNA dei vaccinati, con conseguente diffusione degli eventi avversi a essi associati (tutte narrazioni prive di fondamento). Questa narrazione era stata già proposta da Citro in una precedente intervista. Nel filmato in oggetto aggiunge che sarebbe in via di pubblicazione un preprint condotto da Mauro Mantovani assieme a un team di immunologi, con risultati che dimostrerebbero questa «vaccinazione passiva».

Per chi ha fretta:

  • Sia l’mRNA che la Spike dei vaccini Covid vengono degradati una volta svolta la propria funzione.
  • È stata osservata una trasmissione degli anticorpi dalle madri al feto, ma nessun tipo di trasmissione dei vaccini Covid tramite liquidi corporei.
  • In ogni caso la vaccinazione non è associata a un rilevante rischio di gravi eventi avversi.

Analisi

Tra le condivisioni l’intervento di Citro viene anche abbinato alla didascalia «grafene sessualmente trasmissibile», affermazione che però non sentiamo nella clip in oggetto.

Della narrazione che associa i vaccini all’ossido di grafene – altrettanto infondata -, abbiamo trattato già in una serie di articoli precedenti:

Le dichiarazioni di Citro

In attesa di poter esaminare la fonte citata da Citro, analizziamo le principali affermazioni del medico, che si sentono nella clip in oggetto:

La prima paziente al mondo sulla quale è stato verificato questo con certezza [la vaccinazione passiva, Ndr] è una mia paziente di Torino – spiega Citro -, la quale aveva i sintomi da vaccinata pur non essendolo. Infatti in questo studio [attribuito a Mantovani] sono gli unici al mondo a poter fare questa differenza tra la Spike vaccinale e quella virale; è risultata piena di Spike vaccinali, quindi c’è un mRNA nel suo corpo che…

A questo punto l’intervistatrice allude a eventi avversi da vaccinazione, in apertura domanda anche della possibilità di una trasmissione delle Spike per via sessuale o mediante la saliva (Sic!). Citro non conferma né smentisce, ma rimanda allo studio in corso aggiungendo che «sembra altamente probabile». Non sappiamo niente della ricerca citata, ma sembra che Citro abbia affermato che la prima paziente in cui avrebbero potuto dimostrare questa trasmissione – non solo della Spike, ma anche dell’mRNA vaccinale – è di sua conoscenza. Potrebbe essersi spiegato male (la narrazione è confusa), altrimenti dovremmo dedurre che non è stato applicato un controllo in cieco, sussisterebbero quindi anche dubbi su eventuali bias nel selezionare i partecipanti. Prima di giungere a conclusioni restiamo in attesa di leggere il preprint.

Lo “spauracchio” No vax dei vaccini trasmissibili

Per il momento ricapitoliamo quanto già spiegato in precedenti analisi sulla Spike e/o sull’mRNA tossici, trasmissibili e collegati a rilevanti eventi avversi (per approfondire leggete qui, qui e qui), queste narrazioni infatti sono piuttosto vecchie e nessuno le ha mai dimostrate in studi condotti e revisionati in maniera corretta, come già spiegato al progetto Open Fact-Checking dal micro-biologo Luca Fanasca, dall’esperto di genomica comparata Marco Gerdol, dal PhD in Cancer Biology Aureliano Stingi, dal biologo molecolare Francesco Cacciante e dall’esperto nella revisione di studi scientifici Enrico Bucci, PhD in Biochimica e Biologia Molecolare, nonché Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia.

L’idea del tutto infondata che i vaccinati possano “contagiare il vaccino” attraverso i fluidi corporei era stata proposta da Sucharit Bhakdi, un attivista No vax noto per la scarsa propensione al Metodo scientifico. Prima ancora l’immunologo Byram Bridle aveva affermato che le Spike potevano venire trasmesse attraverso il latte materno, causando non meglio dimostrati eventi avversi. Entrambi non hanno mai dimostrato le loro tesi.

Certamente è stata vista una forma di trasmissione da un vaccinato a un non vaccinato ed è quella degli anticorpi dalla madre al feto. L’mRNA una volta “letto” dagli appositi enzimi non entra in contatto col nucleo della cellula, ma viene degradato, idem dicasi per la Spike prodotta, la quale è immediatamente intercettata e distrutta dagli anticorpi di cui ha suscitato la produzione. Ne abbiamo trattato approfonditamente qui. Più recentemente è stato esaltato nei gruppi No vax uno «studio» apparso su JAMA Pediatrics (in realtà è una lettera alla rivista), dove i ricercatori parlano di mRNA vaccinale nel latte materno. Si tratta però di una ricerca piuttosto limitata, per stessa ammissione degli autori, inoltre non evincono alcuna pericolosità, anche perché questi vaccini agiscono solo se inoculati intramuscolo, non mangiati.

Conclusioni

Risulta del tutto infondata la presenza del grafene nei vaccini anti Covid-19, di conseguenza questi non risultano che possano trasmetterlo sessualmente.

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