Tracce di metalli tossici nei vaccini anti Covid a mRNA? Lo abbiamo chiesto a un biologo molecolare – L’intervista

Pericolosi contaminanti nei vaccini? No! Smettete di condividere questi messaggi

Spesso le teorie di complotto partono da video e post palesemente improvvisati, per poi finire come spunto nelle mani dei ciarlatani più esperti, che sanno condirle con bubbole pseudo-scientifiche di vario tipo. Lo abbiamo visto fin da subito con le narrazioni No vax sul nuovo Coronavirus; si ripetono oggi coi «vaccini magnetici». Finiscono sotto accusa in particolare i vaccini a mRNA – come quello di Pfizer – considerati impropriamente una «terapia genica». Inizialmente alcuni troll o presunti tali si sono filmati dopo il vaccino, mostrando come delle monetine rimanessero attaccate al braccio nel punto in cui era stata fatta l’iniezione.

Ora si sostiene che i vaccini contengano quantità tossiche di metalli. Questa tesi, apparentemente meno risibile, è stata già sostenuta per altri vaccini da personaggi apprezzati negli ambienti No vax, come Stefano Montanari e Loretta Bolgan. Solo che queste informazioni non circolano quasi mai attraverso riviste di settore, dove verrebbero rigettate, bensì mediante messaggi su WhatsApp e in diversi copia-incolla su Facebook. Abbiamo fatto leggere uno di questi testi a Francesco Cacciante (Il Caccia), biologo molecolare con dottorato alla Normale di Pisa e divulgatore nel canale YouTube Polemica in pillole.

Per chi ha fretta:

  • Nessuno studio ha dimostrato la presenza di metalli tossici nei vaccini anti-Covid;
  • Il processo di produzione e i metodi utilizzati nel manipolare le sequenze geniche sono a prova di contaminanti;
  • Chi afferma il contrario non presenta un confronto su campioni di controllo, chiudendo le sue presunte analisi alla confutazione.

Analisi

Il messaggio che circola su WhatsApp è il seguente:

Medici oncologici coscienziosi avendo a disposizione apparecchiature x rilevare il linfonodo sentinella al seno iniziano una serie di indagini su 5 persone che hanno INOCULATO il SIERO GENETICO FATTO PASSARE COME VACCINO e ciò che rileva la macchina diagnostica su tutti i pazienti è SCONVOLGENTE TUTTI SONO RISULTATI POSITIVI AL LINFONODO SENTINELLA dimostrando che materiali ferrosi altamente tossici (non comunicati dalle multinazionale ne sui bugiardini ne sul consenso informato )si trovano all interno del SIERO. Tali materiali ferrosi percorrono tutto il sistema linfatico e in meno di tre ore la macchina rileva i metalli all interno dei nodi l infatici dal cavo ascellare raggiungono i nodi del collo fino al cervello e al torace dove risiedono i linfonodi più importanti. Ripeto in meno di tre ore il siero genetico stava percorrendo i nodi linfatici più importanti DELL organismo umano.
Nanoparticelle all interno del siero covid.?
… Non si conosce ancora il tipo di materiali ferrosi presenti se Ad esempio, ipotizziamo la presenza di mercurio ed il cadmio sappiate che prediligono il tessuto renale (nefrotossici), il mercurio ed il piombo quello del SNC (neurotossicità), il cadmio e il piombo quello del sistema riproduttivo, mentre infine alluminio, arsenico, cromo e nichel prediligono il tessuto respiratorio… Ciò è gravissimo tutti voi avete il diritto di chiedere spiegazioni in merito.

L’autore non sembra esperto della materia

Notiamo subito alcune cose che tradiscono il misterioso autore del messaggio. Si parla per esempio di «siero», un termine del tutto scorretto per definire i vaccini. Vengono menzionati presunti materiali ferrosi e tossici, senza definirne la quantità. È plausibile che alcuni dei materiali citati possano essere usati in laboratorio, per ingegnerizzare un frammento genetico, ma è piuttosto improbabile che ne rimanga traccia lungo le fasi successive della catena di produzione di un vaccino a mRNA, come quello di Pfizer.

«Effettivamente il vaccino non è un siero, il quale è invece ciò che si ottiene centrifugando il sangue. Queste cose sono state già smentite proprio mediante la risonanza magnatica. I vasi sanguigni sono più semplici da guardare, ma è possibile farlo anche sugli organi molli. Fondamentalmente con una risonanza magnatica se ci sono degli accumuli di metalli si vedrebbero – continua Cacciante – Premesso che nessuno dei metalli citati è magnetico, a eccezione del nichel, c’è tutto un accrocchio lessicale nel testo. Cominciamo dai materiali ferrosi. Parliamo di leghe che contengono ferro, altrimenti non possono essere definiti tali. Nella lista dei metalli troviamo mercurio, cadmio, piombo, alluminio, arsenico, cromo e nichel». 

Come li avrebbero individuati? «Non li hanno affatto individuati, lo ipotizzano. Qui ci vedo proprio uno schema comunicativo, molto simile a quello usato da Bolgan, che recentemente ha fatto le stesse affermazioni in una intervista. Vengono sparate tutta una serie di affermazioni pseudo-scientifiche, poi semplicemente affermando alla fine una cosa credibile, finiscono per validare apparentemente tutta la narrazione. In questo caso la parte credibile è che mercurio, piombo, cadmio, eccetera, sono tossici. Questo è vero. Quindi se si vedono, sarebbero tossici per tale e tal altro tessuto».

Residui di laboratorio? Cosa sono le Nano beads

«Si allude per esempio alle “nano beads” – spiega l’Esperto – che effettivamente in laboratorio si usano. E questo sarebbe una prova». Di cosa si tratta? «Sono delle piccole sfere metalliche (ne esistono anche di altri materiali) che servono fondamentalmente a legare il materiale genetico. Le ho usate anche io durante la tesi magistrale al CNR di Pisa. Metti queste beads nella tua soluzione. Queste hanno nella loro superficie delle proteine che legano il DNA o l’RNA. A questo punto prendi le beads, le isoli, le lavi via hai purificato il materiale genetico, senza contaminanti. Questo funziona anche se vuoi ottenere solo delle sequenze genetiche ben precise». 

Insomma, si sta insinuando che nei vaccini a mRNA potrebbero esserci residui metallici del processo di produzione. Cosa che non ha molto senso, visto che l’ottenimento della sequenza di DNA che fungerà da stampo per l’mRNA è solo una tappa del processo che porterà alla produzione delle dosi vere e proprie. Lo avevamo visto in un precedente articolo sulla loro catena di produzione. Senza contare che tali anomalie si sarebbero notate nei controlli previsti. Sempre che non si voglia credere a un complotto internazionale, che implicherebbe l’omertà di parecchie persone. 

«Proprio i protocolli che si utilizzano per le nano beads sono molto precisi – continua il Biologo molecolare – a seconda della condizione in cui si trova il materiale con cui sono composte, regolano diversi passaggi, dal legame col DNA al loro distacco e allontanamento. Queste beads sono di vari tipo, a seconda delle esigenze. Perché allora dovresti scegliere un materiale difficile da purificare?». Insomma, per un addetto ai lavori non ha proprio senso che ne rimanga traccia. «I processi di purificazione di questi materiali sono efficientissimi. Inoltre sono visibili a occhio nudo. Se le aggiungi nel liquido della provetta diventa torbido». 

Conclusioni: l’importanza dei controlli nel metodo scientifico

Effettivamente da queste narrazioni non si vede mai il concetto di dose minima che determini una concreta tossicità. La minima presenza sarebbe sufficiente. Ma non funziona così. «Manca proprio un controllo – conclude Cacciante – È fondamentale. Se tu guardi dentro una goccia di vaccino e trovi tali sostanze contaminanti, non basta. Perché non mi fai vedere se per caso le trovo anche nell’acqua del rubinetto? Oppure, fammi vedere quante ne potrei trovare in una goccia di acqua distillata. Se le trovi nella stessa quantità anche nel campione di controllo, significa che si tratta di contaminanti ambientali, in quantità non rilevanti se vuoi dimostrare la tossicità del vaccino».

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