Caso cooperative, Bonelli: «Mi ha colto alla sprovvista». E Fratelli d’Italia prepara un’interrogazione su Soumahoro

«La prossima volta porti gli stivali di marca della moglie invece che quelli dei lavoratori sfruttati, sarebbe più credibile», attacca Mollicone

Nel giorno in cui Marie Thérèse Mukamitsindo, suocera di Aboubakar Soumahoro, è risultata essere iscritta nel registro degli indagati per truffa aggravata e false fatturazioni, Angelo Bonelli prende le distanze dal deputato eletto con la sua lista, Alleanza Verdi-Sinistra. «Sono profondamente turbato dalla vicenda Soumahoro, una vicenda bruttissima che mi ha colto assolutamente alla sprovvista. Ma non ho problemi a dire che la candidatura è partita da noi», dice. Alla domanda dei conduttori di Un giorno da pecora, ovvero se si sarebbe dimesso al posto dell’ex sindacalista, Bonelli risponde: «Se mi fossi trovato in questa situazione avrei informato di eventuali problematicità di tipo politico prima della candidatura. Noi abbiamo chiesto e sollecitato che Aboubakar si autosospendesse – il che vuol dire che in questa fase non può parlare al nome del gruppo, una sorta di forma di congelamento, una scelta presa in modo condiviso». Lo storico esponente dei Verdi, commentando il dibattito sullo stile di vita apparentemente agiato della moglie di Soumahoro, ha definito «totalmente inopportuno – palare di – diritto all’eleganza».


Intanto Fratelli d’Italia, per bocca del suo parlamentare Federico Mollicone, annuncia: «Presenteremo un’interrogazione per conoscere lo stato delle cose e chiarire le passate responsabilità. Basta con il business delle cooperative dell’accoglienza, è necessaria una rivoluzione del sistema. La prossima volta Soumahoro porti gli stivali di marca della moglie invece che quelli dei lavoratori sfruttati, sarebbe più credibile». Per il nuovo presidente della commissione Cultura alla Camera, il caso «assume ogni giorno che passa toni grotteschi ed inquietanti, con nuove evidenze. Dai fatti emersi è chiaro che c’è una deviazione dei fondi pubblici attraverso l’accoglienza, più di 60 milioni. Un modello che abbiamo sempre attaccato con atti di sindacato ispettivo, in quanto non venivano controllati milioni di euro pubblici e che, se gli addebiti imputati a Soumahoro saranno confermati, dimostrano ancora una volta la gravità di questo sistema. Fratoianni faccia chiarezza sul perché lo ha candidato, nonostante fosse stato informato di questi fatti prima delle elezioni. Esiste un “fumus” sul ruolo di Soumahoro che va chiarito. Auspichiamo che la Corte dei Conti, e in caso la Procura per eventuali rilievi penali, facciano tutte le verifiche del caso, pur con le garanzie necessarie».


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