Il Comune di Roma conferisce la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki: «È un grande onore»

Lo studente dell’Università di Bologna ha parlato in videocollegamento all’assemblea capitolina. Gualtieri: «È un’odissea giudiziaria inaccettabile»

Su Facebook, Patrick Zaki ha annunciato che il suo processo, istruito presso il tribunale di Mansoura, ha subito l’ennesimo rinvio. «La seduta è stata posticipata al 28 febbraio per completare tutte le pratiche relative all’appello». Si allunga ulteriormente l’odissea giudiziaria dello studente egiziano iscritto all’Università di Bologna, arrestato nel febbraio 2020 con l’accusa di diffusione di false notizie in patria e all’estero. Il giovane, secondo la tesi delle autorità egiziane, avrebbe minacciato la sicurezza dello Stato. «Va ricordato che Zaki è sotto processo per aver difeso la sua comunità, la minoranza cristiano-copta, parlando in un articolo delle discriminazioni che subisce in quanto lui stesso è membro di quella minoranza. Neanche questo argomento può interessare il nostro attuale governo?», ha commentato il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury. Intanto, dalla città di Roma, è arrivata una bella notizia per lo studente: l’assemblea capitolina ha concesso all’unanimità la cittadinanza onoraria a Zaki.


Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha dichiarato: «Con il conferimento della cittadinanza onoraria, l’Aula Giulio Cesare vuole ribadire il sentimento dell’intera comunità cittadina di vicinanza a Patrick, ai suoi cari e alle vittime come lui di ingiustizie assurde e ingiustificabili che scuotono le nostre coscienze. Roma con questo atto si aggiunge agli altri Comuni italiani che avevano già conferito la cittadinanza onoraria a Patrick. La Capitale non poteva mancare». Gualtieri ha espresso un saluto «affettuoso» ai familiari di Zaki, «che hanno tenuto alta l’attenzione dell’opinione pubblica su una vicenda che speriamo di lasciarci presto alle spalle, anche se il nono rinvio del processo prolunga un’odissea giudiziaria inaccettabile». Poi, il primo cittadino di Roma ha voluto sottolineare che il voto dell’assemblea capitolina di oggi, primo dicembre, «è un atto politico con cui Roma si stringe a Patrick e alle 60 mila persone detenute in Egitto che non hanno altra colpa di quella di aver esercitato i propri diritti pacificamente. Roma è una città aperta e cosmopolita che fa dell’inclusione e della libertà le sue bandiere. Terremo alta la guardia e continueremo a far sentire la nostra voce. Aspettiamo presto Zaki a Roma per abbracciarlo».


Durante la cerimonia, Zaki si è collegato in video dall’Egitto. «Ciao a tutte e tutti», ha esordito. «È un piacere essere con voi, a solo due giorni dalla mia ultima udienza, e poter partecipare a questa grande cerimonia a Roma. Significa molto per me». La mozione di conferimento della cittadinanza onoraria «cade anche a pochi giorni dalla Giornata internazionale dei diritti umani – che si celebrerà sabato 10 dicembre e, secondo Zaki, evidenzia – l’impegno di Roma per i diritti umani e soprattutto per i difensori dei diritti umani. Questo mi fa molto piacere e rappresenta un grande onore per me vedere i vostri sforzi e il vostro impegno verso il mio caso. Spero di poter venire presto a Roma e conoscere tutti voi di persona. Sarebbe un enorme piacere, continuiamo a sperare». Lo studente ha concluso il suo intervento ricorrendo di nuovo alla lingua italiana: «Grazie mille».

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