Pd, Ricci spiazza la sinistra e si ritira dalla corsa per la segreteria: «Sostengo Bonaccini»

Sul sindaco di Pesaro, che ha chiesto di anticipare a gennaio le primarie, era arrivata l’investitura di Bettini e di altri big della sinistra del Nazareno

Si ripete lo stesso schema della (tramontata) candidatura di Dario Nardella alla segreteria del Partito democratico. Il diretto interessato ci prova, ottiene il consenso di un’area del partito – nel caso del sindaco di Firenze era stato Dario Franceschini ad appoggiarlo -, e infine, consapevole di non avere abbastanza spinta interna al partito, converge sul candidato favorito. Che continua a essere Stefano Bonaccini. Il presidente dell’Emilia-Romagna, il 9 dicembre, incassa l’appoggio di un altro sindaco e papabile candidato alle primarie Dem. Il primo cittadino di Pesaro, Matteo Ricci, abbandona la corsa e sale sul carro del governatore emiliano. Il cambio di strategia, questa volta, è ancora più vistoso rispetto a quello di Nardella, in quanto Ricci era stato individuato come frontman della sinistra del partito. L’aveva lanciato lo stesso Goffredo Bettini, il quale, in un’intervista a Open, affermava anche invece che «Bonaccini è il candidato più distante» dalla sua area. «Ringrazio tutti quelli che mi hanno accompagnato nel percorso di queste settimane – annuncia Ricci -, in particolare Bettini per le sue parole di apprezzamento. Continuerò a dare un contributo alla sinistra e al centrosinistra ma non da candidato».


La conferenza stampa

Nel corso di una conferenza stampa, il sindaco spiega senza fronzoli il motivo per cui ha deciso di fare un passo indietro: «Noi in questo momento siamo terzi – fra i candidati alla segreteria del Pd -. Per me è un risultato straordinario. L’idea di essere tra i papabili per la segreteria del partito mi ha fatto tremare le vene – tuttavia -, dobbiamo prendere atto che non c’è spazio. C’è un grande spazio politico, ma non c’è spazio regolamentare né mediatico. Dobbiamo mettere le idee e le proposte a disposizione del candidato che riteniamo più solido e più vicino. Sto parlando ovviamente di Bonaccini». Come si spiega la sua vicinanza all’esponente di quella che forse è l’area più distante alla sinistra del Nazareno? «Lui ha mi ha cercato, ci siamo sentiti spesso in queste settimane e mi ha garantito che farà suoi, nella sua piattaforma, alcuni dei dieci punti che abbiamo presentato. Sposteremo più a sinistra la barra – sottolinea – allargando più a sinistra la piattaforma di Bonaccini». E annuncia un lavoro insieme a Nardella per organizzare «un evento con mille sindaci a gennaio».


I limiti di Elly Schlein

Ricci motiva la sua decisione illustrando anche il motivo che non l’ha portato ad affiancarsi a Elly Schlein: «Un conto è allargare e un conto è guidare. Abbiamo bisogno di una guida solida. Io credo nella gavetta, ci credo molto. Penso che guidare organizzazioni complesse, partiti, enti locali, sia fondamentale. Sono convinto che Schlein darà un contributo fondamentale al congresso, porterà dentro tanti giovani, ma credo che in questo momento dobbiamo affidare la guida a un dirigente e un amministratore con esperienza. Venerdì prossimo avremo un importante convegno a Roma, con Stefano e tanti altri che condividono questa impostazione». Poi, il sindaco di Pesaro incalza l’attuale segreteria sul percorso congressuale: «Fermiamo la costituente, facciamo prima le primarie. Facciamole a gennaio. E dopo le primarie e le regionali, il nuovo segretario faccia la costituente». Ricci invoca un’accelerazione per il rinnovamento della segreteria, ma lascia orfana la sinistra che, a questo punto, avrà bisogno ancora di più tempo per cercare il suo candidato.

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