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Influenza 2022, l’australiana non si ferma più. Pregliasco: «Ci saranno almeno 10 milioni di italiani contagiati»

10 Dicembre 2022 - 17:34 Redazione
Il virologo ha ricordato ancora una volta l'importanza dei vaccini contro il Coronavirus, anche per i bambini più piccoli

L’ospite sgradito del Natale 2022 di molte famiglie italiane sarà l’influenza australiana. Ne è sicuro il virologo Fabrizio Pregliasco, che all’Adkronos ha parlato di «una fase crescente che continuerà» nelle infezioni, con un probabile picco «in gennaio». Lasciando quindi immaginare le festività natalizie e di Capodanno in piena epidemia, puntualizza lo specialista. L’influenza australiana 2022-2023 sta colpendo gli italiani a un ritmo e un’intensità relativamente inaspettati. Lo confermano i medici sentinella della rete di sorveglianza InfluNet dell’Istituto superiore di sanità. Se in principio, infatti, le stime parlavano di un bilancio finale pari a 6-7 milioni di italiani colpiti, adesso Pregliasco spiega che «possiamo attendercene almeno 10 milioni, ma potrebbero essere di più in funzione dell’andamento meteorologico». Ovvero il bilancio finale dipenderà anche dal tempo e dalle eventuali basse temperature intense e prolungate.

«Sì ai vaccini, anche ai più piccoli»

Il direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio del capoluogo lombardo ha più volte ribadito l’importanza della prevenzione, attraverso i vaccini e le diverse misure di protezione individuale, dall’igiene delle mani all’utilizzo della mascherina. Buone regole che ricalcano quelle adottate in periodo di pandemia da Coronavirus. Che, ricorda, non è ancora superata: «Quest’anno, con questo mix di virus che circola tra influenza, Sars-CoV-2, virus respiratorio sinciziale e altri ancora – avverte – davvero il rischio è che i nostri ospedali siano messi in difficoltà». Con l’occasione, dunque, richiama l’importanza dei vaccini, anche per i più piccoli. E accoglie con favore la circolare del ministero della Salute con le indicazioni per l’utilizzo in Italia del vaccino Covid-19 di Pfizer/BioNTech nella fascia d’età 6 mesi-4 anni. «Sicuramente i bambini sono meno pesantemente colpiti dal Covid in termini percentuali – riconosce il medico -. Ma anche loro rischiano effetti gravi con l’infezione da Sars-CoV-2, anche in termini di decessi». Pregliasco fa notare, infine, che il Covid-19 si inserisce in un gruppo di patologie, quelle dell’apparato respiratorio, contro cui «le vaccinazioni nei bimbi si eseguono e da molto tempo».

Vaccini anche contro i virus stagionali

A proposito di vaccinazioni, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), ricorda che è importante proteggersi anche dai virus stagionali. «L’invito è ancora a fare il vaccino contro l’influenza ed è rivolto a tutti», afferma. Ricordando «che la vaccinazione è disponibile in tutta Italia presso i medici di medicina generale». E che è gratuita per gli over 60 e per i malati cronici, o per chi lavora nei servizi essenziali come gli operatori sanitari. I virus stagionali, ricorda, non sono da sottovalutare. «Le persone colpite alla fine sono costrette a rimanere a lungo a casa», perché «la febbre molto alta e l’astenia durano più giorni, dai 3 agli 8».

Foto di copertina: ANSA/Mourad Balti Touati

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