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Il padre del 23enne accusato di omicidio stradale per l’incidente di Alessandria: «Io e mio figlio minacciati di morte»

13 Dicembre 2022 - 06:58 Redazione
maruan naimi incidente alessandria due ricostruzioni
maruan naimi incidente alessandria due ricostruzioni
Maruan Naimi è piantonato in ospedale. Ma sull'incidente ci sono due versioni

Maruad Naimi è il ragazzo indagato per omicidio stradale nell’incidente di Alessandria. È nato nella cittadina piemontese ma ha origini marocchine. Sulla Peugeot 807 finita fuori strada con lui alla guida sulla provinciale 224 tra la località di Cabanette e Cantalupo viaggiavano in tutto sette passeggeri. Lorenzo Pantuosco, 23 anni, Lorenzo Vanchieri, 21enne, e Denise Maspi, 15 anni, sono morti. Un quarto ragazzo, Vincenzo Parisi, 21 anni, è ricoverato in prognosi riservata. Il padre di Maruad, Abderrazzak Naimi, dice oggi a La Stampa di aver ricevuto minacce di morte. «Io e mia moglie Nadia non possiamo tornare a casa. Siamo molto preoccupati. Presto ci rivolgeremo a un avvocato», dice.

“È colpa del marocchino!”

Ieri davanti all’ospedale alcune persone hanno chiesto di Maruad. «Diteci dov’è, vogliamo sapere dov’è», hanno chiesto all’ingresso presidiato dalla polizia. Altri insulti e minacce sono comparsi su Facebook. «Non è giusto, poteva succedere a chiunque. Accusano: “È colpa del marocchino!”. Ci chiamano assassini. Ma noi siamo qui da trent’anni a lavorare, nostro figlio è nato a Alessandria. E quei ragazzi, tutti, erano come altri figli per noi. Entravano e uscivano da casa quando volevano. Siamo distrutti per quello che è successo. Maruan ha sbagliato, ma poteva succedere a un altro ragazzo. E non è stato l’unico a sbagliare». dicono oggi Abderrazzak e Nadia. Maruan intanto è in terapia intensiva all’ospedale di Alessandria. «Non riesce a parlare. Ripete sempre la stessa frase: “Dove sono i miei amici?”. Stiamo male per i genitori», dice ancora il padre al quotidiano.

Il giallo delle due ricostruzioni dell’incidente

Intanto c’è un giallo sulla ricostruzione dell’incidente. Due le versioni. Quella ufficiale è dei carabinieri. E comincia alle 3,50 di sabato notte, quando una pattuglia nota la Peugeot 807 che procede a zig zag nel quartiere Cristo. Lì comincia l’inseguimento. Che procede per Corso Aqui e per la Strada Provinciale 244. All’altezza della Scuola Allievi Polizia di Stato i carabinieri perdono di vista l’auto. Il colonnello Giuseppe Di Fonzo conferma che a quell’ora viene diramata una nota di ricerca. Alle 4 del mattino l’auto guidata da Maruan Naimi finisce fuori strada. L’altra ricostruzione invece arriva dalla voce degli abitanti del quartiere. I quali sostengono che l’incidente sia avvenuto proprio durante l’inseguimento dei carabinieri. «Gli stavano dietro con i lampeggianti accesi anche con la nebbia e con il ghiaccio in strada. Mio figlio ha sbagliato, ma è per l’inseguimento che c’è stato l’incidente», racconta ancora il padre di Maruan. Ma allora perché è scappato? «Bisogna chiederlo a lui. Ma ora sta troppo male per rispondere».

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