I soldi di Roma alla coop della compagna e della suocera di Soumahoro: «3 milioni, ma non erano in regola»

Il Campidoglio doveva regolare fatture per 4 milioni e mezzo. Ma poi ha scoperto che all’impresa mancava il Durc

Il comune di Roma ha versato in nove anni fino a 3 milioni di euro alla cooperativa Karibu. Ma poi ha scoperto che non era in regola. La storia la racconta oggi l’edizione romana di Repubblica, che parla di quello che è emerso nel dibattito in Commissione Trasparenza in Campidoglio. E della “scoperta” di un’irregolarità alla base dello stop ai pagamenti. La dirigente Angelina Di Prinzio e l’assessora alle politiche sociali Barbara Funari hanno spiegato che la coop di Maria Thérèse Mukamitsindo e di Liliane Murekatete ha iniziato ad avere rapporti con il Campidoglio nel 2013. Ovvero nell’anno del passaggio di consegne tra Gianni Alemanno e Ignazio Marino. Con la coop il Campidoglio aveva un impegno di spesa pari a 4 milioni e 679 mila euro. Ma ne sono stati pagati soltanto 3. Anche le ultime fatture, da 49 mila e 12 mila euro, non sono state regolate. Perché la coop non aveva il Durc in regola.


Cos’è il Durc

Il Durc è il Documento Unico di Regolarità Contributiva. Si tratta dell’attestazione della regolarità dei pagamenti all’Inps, all’Inail e alla Cassa Edile. Dal 2009 è obbligatorio per le ditte che lavorano in regime di appalto o subappalto. La regolarità della contribuzione si può verificare online. La risultanza ha una validità di 120 giorni. «Abbiamo fatto un intervento sostitutivo con l’Inps – ha affermato la dirigente – abbiamo fatto richiesta della certificazione antimafia e anche della cessione del credito». Il Campidoglio dopo la prefettura di Latina ha deciso di togliere alle coop della famiglia di Aboubakar Soumahoro la gestione dei centri di accoglienza sul suo territorio. E ha deciso di spostare sette minori ospiti della Karibu.


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