«Ho pagato e ho cambiato vita»: dalla condanna per spaccio alla candidatura nel Lazio, il passato di Francesco Rocca

I conti con la giustizia del candidato governatore del Lazio che ha avuto una condanna per spaccio di droga

«Ero molto sofferente e iniziai a usare gli stupefacenti». A parlare è Francesco Rocca, candidato alla presidenza della Regione Lazio con il centrodestra. Avvocato ed ex Fronte della Gioventù, si è dimesso lo scorso 19 dicembre da presidente della Croce rossa, di cui è stato a capo per 10 anni, per mettersi «a disposizione del territorio». E proprio in questi giorni in cui si parla della sua candidatura emerge un passaggio del suo passato con la giustizia italiana che lo ha visto condannato a tre anni di carcere per spaccio di droga. «Non posso e non voglio nascondere il mio passato. Ma sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità», così inizia il suo racconto in un’intervista a La Stampa in cui confida che fa ancora fatica a parlarne. Il candidato del centrodestra sarebbe stato coinvolto nello spaccio di eroina da parte di un clan di persone di origine nigeriana.


Dalla condanna all’avvocatura

Riferisce che era un periodo particolare della sua vita perché aveva la madre in fin di vita a causa di un cancro. «Vivevo ad Ostia, che non è proprio un ambiente tranquillo, e sono finito in un giro di amicizie sbagliate. Ma ho fatto il conto con la giustizia: mi sono fatto un anno agli arresti domiciliari e ho iniziato un proficuo percorso di recupero», spiega Rocca. E in quel periodo di reclusione tra le mura domestiche ha studiato Giurisprudenza e si è laureato in poco più di tre anni. Tornato libero si è dato al volontariato, inizialmente con la Caritas. «E da allora non ho mai smesso di essere in prima linea sul sociale», sottolinea. Nonostante il passato ingombrante, è diventato avvocato penalista, poi presidente della Croce rossa e manager della sanità. Ora è il momento della politica. «Perché? Per mettermi al servizio della collettività. Il mio obiettivo è quello di migliorare la vita dei cittadini laziali, soprattutto sul fronte della mobilità e della sanità, che negli ultimi dieci anni è rimasta congelata»


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