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Mehdi, l’ex studente dell’università di Bologna torturato in Iran e morto dopo 20 giorni di coma

01 Gennaio 2023 - 17:21 Redazione
A denunciare la vicenda è il portavoce di Amnesty International in Italia Riccardo Noury

«Mehdi Zare Ashkzari aveva studiato Farmacia a Bologna. Due anni fa era tornato in Iran, dove ora è morto, dopo 20 giorni di coma a seguito di torture». A denunciarlo è il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, che ha deciso di diffondere l’allarme ricevuto da un’attivista iraniana. Mehdi, poco più che 30enne, sarebbe stato rilasciato dalle autorità iraniane dopo diversi pestaggi per evitare che si sentisse male mentre era in cella. Ma il giovane sarebbe entrato subito dopo in coma, che lo ha condotto dopo circa tre settimane alla morte. Secondo la testimonianza di Noury – raccolta dal quotidiano Domani – Ashkzari era stato fermato durante le proteste a Teheran, scoppiate nel Paese a settembre 2022 dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne curda uccisa perché non indossava correttamente il velo. I manifestanti iraniani, nonostante la repressione violenta delle autorità locali, non hanno mai smesso di esprimere il proprio dissenso. «Il fatto che le impiccagioni si siano fermate, e che in almeno un caso ci sia stato un annullamento della condanna con il ritorno del dossier a un tribunale di primo grado, è il segnale che è in corso una valutazione», assicura il portavoce italiano di Amnesty. La sospensione delle esecuzioni, però, «non è ufficiale, e ci sono 26 persone attualmente nel braccio della morte».

Il dolore di Patrick Zaki

«Il nuovo anno inizia con questa notizia per darci un avviso sulle violazioni dei diritti umani che si verificano nella regione di Swana e in particolare in Iran. Unibo ha ora una nuova vittima della libertà di espressione. Purtroppo, questa volta, era troppo tardi per salvarlo». A parlare è Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna che venne arrestato il 7 febbraio 2020 al suo rientro in Egitto, poi liberato, e tuttora sotto processo per reati d’opinione. «Da Bologna mandiamo un pensiero molto forte alla famiglia di Mehdi Zare Ashkzari, torturato e morto in Iran dopo 20 giorni in coma. A tutta quella popolazione che lotta per quella libertà di donne e uomini in Iran. Mandiamo un forte abbraccio di fratellanza e sorellanza alla comunità iraniana che vedo qui», ha dichiarato la vicesindaca di Bologna Emily Clancy, intervenendo sul palco di piazza Nettuno per la marcia della pace. In queste settimane anche il governo italiano ha preso posizione contro la repressione delle manifestazioni in Iran. Sia il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno definito «inaccettabile» la gestione dell’ordine pubblico e dei processi contro gli arrestati da parte delle autorità di Teheran.

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