Iran, l’ex presidente Ahmadinejad si schiera a sorpresa coi manifestanti: «Il regime ascolti la voce del popolo, o non avrà altre chances»

L’accusa alle autorità di Teheran in un video: le «gang corrotte» dei servizi di sicurezza e d’intelligence non possono bollare tutti come ‘anti-regime’

Travolte dalle proteste che infiammano il Paese da oltre tre mesi, dopo la morte di Mahsa Amini durante la custodia delle forze dell’ordine, le autorità iraniane ora si vedono attaccate anche dalla “vecchia guardia” interna. Dopo mesi di lungo silenzio, è tornato a farsi sentire infatti Mahmoud Ahmadinejad, presidente del Paese dal 2005 al 2013, noto per la linea conservatrice e tradizionalista oltre che per le intemerate contro Israele e la Shoah. In un video pubblicato nei giorni scorsi, ripreso dall’agenzia di stampa Rouydad24, Ahmadinejad attacca duramente la risposta delle attuali autorità di Teheran contro le proteste popolari, e parla esplicitamente di «repressione». Per l’ex presidente, il governo dovrebbe ascoltare le esigenze espresse dalla popolazione e risolvere i suoi problemi, altrimenti «potremmo non avere la possibilità di recuperare in futuro». «Il denaro speso per reprimere le persone – attacca ancora Ahmadinejad – dovrebbe essere speso per risolvere i problemi del Paese». Nel mirino dell’ex leader di Teheran sono in particolare quelle che definisce le «gang corrotte» dei servizi di sicurezza e d’intelligence, le cui tesi sono inammissibili poiché «non è possibile etichettare tutti come ‘anti-regime’».


Foto: EPA/ABEDIN TAHERKENAREH – L’ex presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad parla a una conferenza stampa – Teheran, 12 maggio 2021.


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