Brasile, Planalto come Capitol Hill: l’assalto dei bolsonaristi ai palazzi del potere. Sgomberati Corte suprema, Parlamento e palazzo presidenziale – I video e le foto

Almeno 150 gli assalitori arrestati. Lula: «Li puniremo tutti»

A poche settimane dal voto che ha certificato la vittoria di Lula come presidente del Brasile, le proteste dei sostenitori dell’uscente Bolsonaro non si placano e anzi sono a una svolta. Al termine di una manifestazione a Brasilia in cui contestavano il risultato elettorale, centinaia di persone sono riuscite a sfondare il cordone di sicurezza ed entrare nel Palácio do Planalto, nel piazzale dove si trovano la sede della residenza presidenziale, del Parlamento brasiliano e della Corte suprema. Le immagini ricordano l’assalto dei sostenitori di Trump a Capitol Hill, avvenuto esattamente due anni fa. Secondo quanto riportato dal canale Cnn Brasile i sostenitori dell’ex presidente sono riusciti a entrare anche nell’edificio del Tribunale supremo elettorale (Tse). Attualmente il presidente in carica, Luiz Inacio Lula da Silva, non si trova a Brasilia ma nello stato di San Paolo in visita ad alcune aree alluvionate. Nella capitale nel frattempo, con bastoni e pietre, i bolsonaristi hanno anche attaccato alcuni veicoli della Congressional Police, distrutto le barriere di protezione e affrontato gli agenti. Poche ore fa l’area attorno al Congresso era stata transennata dalle autorità, dopo l’arrivo di diversi bus con sostenitori di Bolsonaro. Il gruppo che rifiuta di accettare la vittoria di Lula alle elezioni dello scorso ottobre è riuscito a sfondare i cordoni di sicurezza, scalando in diverse dozzine la rampa dell’edificio moderno per occuparne il tetto. Poi l’entrata nel palazzo.


00:00La premier Meloni: «Quanto accaduto è contro ogni dissenso democratico»


A intervenire sulla crisi brasiliana anche la premier Giorgia Meloni che, attraverso il suo profilo Twitter, ha manifestato massima solidarietà alle istituzioni brasiliane: «Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti», ha scritto. «Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane».

Ore 23:30 – La polizia riprende anche il Congresso. Almeno 150 bolsonaristi arrestati

L’azione delle forze dell’ordine brasiliane va avanti nello sgombero degli assalitori bolsonaristi. La notizia data da o Globo è che la polizia brasiliana ha ripreso il controllo anche del Congresso nazionale. Il Parlamento del Paese è ufficialmente libero dall’occupazione. Nel frattempo almeno 150 sostenitori dell’ex presidente di estrema destra del Brasile, Jair Bolsonaro, sono stati arrestati dopo l’assalto ai palazzi del potere a Brasilia. Le immagini trasmesse dalla Cnn Brasile mostrano i bolsonaristi vestiti di giallo e verde scendere in fila indiana, con le mani dietro la schiena, la rampa del palazzo presidenziale di Planalto, circondati dalla polizia. In altre immagini si vede un bus pieno di manifestanti arrestati partire in direzione di un commissariato. Poche ore fa, la polizia al Senato ha annunciato di aver arrestato 30 persone nella Camera.

Ore 22:40 – La polizia brasiliana riprende il controllo anche del palazzo del Planalto

La polizia brasiliana ha ripreso il controllo anche del palazzo del Planalto, sede della presidenza. Dopo la Corte suprema, è il secondo edificio che viene sgomberato dagli assalitori bolsonari. A riferirlo OGlobo, , aggiungendo che le forze di sicurezza sono impegnate ancora a far sgomberare i sostenitori di Bolsonaro dal Congresso.

Ore 22:30 – Le carte firmate da Lula per l’intervento della polizia federale

Il presidente Lula ha firmato il decreto che autorizza l’intervento della Polizia federale con l’obiettivo di sgomberare i bolsonaristi ancora all’interno dei palazzi del potere di Brasilia. Tra le ultime dichiarazioni di Lula anche le forti accuse alla polizia brasiliana: «È la polizia che deve garantire la sicurezza e non l’ha fatto. Per incompetenza e malafede delle persone che se ne occupano».

Ore 22:20 – Arrivano le condanne di Ue, Italia e Usa

A reagire a quanto sta accadendo nella capitale brasiliana è il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel: «Condanna assoluta dell’assalto alle istituzioni democratiche del Brasile», ha scritto in tweet. «Pieno sostegno al Presidente Lula Da Silva, democraticamente eletto da milioni di brasiliani attraverso elezioni giuste e libere». A fare eco anche il segretario di stato americano, Antony Blinken: «Condanniamo gli attacchi di oggi alla Presidenza, al Congresso e alla Corte Suprema del Brasile. Usare la violenza per attaccare le istituzioni democratiche è sempre inaccettabile. Ci uniamo al presidente Lula nel sollecitare la fine immediata di queste azioni». Anche l’Italia con il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è immediatamente espressa contro l’occupazione dei palazzi governativi dell’esecutivo Lula. «Sto seguendo con preoccupazione quanto sta accadendo in Brasile», ha fatto sapere dal profilo Twitter. «Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati».

Ore 22:00 – Parla Lula: «Valutiamo l’uso dell’esercito. I terroristi verranno puniti»

Il presidente Lula interviene nella prima dichiarazione dopo l’assalto ai palazzi del potere del Brasile. «Valutiamo la possibilità di schierare l’esercito per far sgomberare», ha detto. «Il governo punirà chi ha vandalizzato il Congresso e la Corte suprema».

Ore 21:45 Il presidente della Camera brasiliana: «Identificare e punire i responsabili»

A rilasciare dichiarazioni subito dopo l’assalto il presidente della Camera dei deputati brasiliana Arthur Lira. «Il Congresso nazionale non ha mai negato voce a chi vuole manifestare pacificamente. Ma non darà mai spazio a disordini, distruzioni e vandalismi», ha detto. «I responsabili di aver promosso e favorito questo attacco alla democrazia brasiliana e ai suoi simboli principali devono essere identificati e puniti a norma di legge». E ancora: «La democrazia presuppone l’alternanza del potere, la divergenza dei punti di vista, ma non ammette le scene deprimenti di cui il Brasile è sorpreso in questo momento. Agiremo rigorosamente per preservare la libertà, la democrazia e il rispetto della Costituzione».

Ore 21:40 – La polizia riprende il controllo della Corte suprema

La polizia brasiliana ha ripreso il controllo degli edifici della Corte suprema ma, come riferisce O Globo, il Congresso continua ad essere occupato dai bolsonaristi.

Ore 21:34 Riunione d’emergenza del governo Lula

Attualmente in visita ad Araquara, nello Stato di San Paolo, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha tenuto una riunione d’emergenza con i ministri dell’esecutivo. Come riportato dai media locali, all’incontro hanno partecipato i ministri della difesa, della giustizia e dei rapporti istituzionali. «Questo assurdo tentativo di imporre la volontà con la forza non prevarrà», ha subito commentato il ministro della Giustizia brasiliano Flavio Dino su Twitter. «Il governo del distretto federale afferma che ci saranno rinforzi. E le forze a nostra disposizione sono al lavoro. Io sono nella sede del ministero della Giustizia».

Ore 20:40 – La polizia si prepara ad entrare all’interno del Parlamento

Centinaia di poliziotti in assetto antisommossa si stanno preparando per fare irruzione nel Parlamento di Brasilia, occupato dai sostenitori di Bolsonaro. Dalla diretta di Cnn Brasile si vedono gli agenti avanzare a testuggine fuori dal Palazzo per cercare di sgomberare.

TWITTER/METROPOLES – L’assalto a Brasilia
TWITTER/METROPOLES – L’assalto a Brasilia
TWITTER/METROPOLES – L’assalto a Brasilia

Articolo in aggiornamento

Foto di copertina: Twitter/Metropoles

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