La citazione attribuita a Otto von Bismarck sull’Ucraina separata dalla Russia è infondata

La citazione deriva da un documento russo degli anni ’20 che l’ha ispirata, ma l’ex cancelliere tedesco non c’entra nulla

Circolano su Facebook dei post secondo i quali «americani, canadesi, polacchi e britannici» starebbero cercando di separare l’Ucraina dalla Russia. A sostegno della tesi viene presentata una citazione attribuita al cancelliere tedesco Otto von Bismarck, nella quale suggerirebbe che «la forza della Russia può essere insidiata soltanto mediante la sua separazione dall’Ucraina». Una presunta citazione che sottintende l’appartenenza dell’Ucraina alla Russia, e non la sua indipendenza da Mosca.

Per chi ha fretta:

  • Un libro di Giulietto Chiesa, noto per le sue posizioni filorusse, riprende una citazione attribuita a Otto von Bismarck.
  • La citazione lascia sottintendere l’appartenenza dell’Ucraina alla Russia, e non la sua indipendenza da Mosca.
  • Non esiste prova che l’ex cancelliere tedesco abbia pronunciato queste parole.

Analisi

Questa è una delle descrizioni più estese che appaiono nei post su Facebook. Il passaggio viene citato come parte del libro Putinfobia, di Giulietto Chiesa, noto per fidarsi dell’informazione occidentale. Altre descrizioni riportano, invece, solo la presunta citazione di Bismarck.

Forse davanti al caminetto, Viktoria Nuland e suo marito, Robert Kagan, avevano letto la gelida riflessione di Otto von Bismarck a proposito del disegno di un possibile indebolimento della Russia. Il primo ministro prussiano aveva idee chiare ma viveva nell’ultimo quarto del XIX secolo. C’è da chiedersi se, per caso, Viktoria Nuland e Robert Kagan abbiano dato un’occhiata al calendario mentre si apprestavano a mettere in pratica quel disegno. “La forza della Russia” scriveva Bismarck “può essere insidiata soltanto mediante la sua separazione dall’Ucraina. Quelli che vogliono che ciò accada non devono soltanto dividerle, ma devono mettere l’Ucraina contro la Russia, aizzare l’una contro l’altra le due parti dello stesso popolo e assistere allo spettacolo del fratello che uccide il fratello. Per realizzare ciò, essi devono individuare e istruire traditori nel seno dell’élite nazionale e, con il loro aiuto, cambiare la coscienza di una parte del popolo, a tal punto che essa aborrisca tutto quanto è russo, aborrisca la propria stessa stirpe, senza che nemmeno se ne renda conto. Il resto lo farà il tempo”. Un programma di straordinaria chiarezza che è stato realizzato un secolo e mezzo dopo, punto per punto, dalle squadre di agenti americani, canadesi, polacchi, britannici, e con l’aiuto di una numerosa quantità di “traditori”, pescati e comprati in seno all’élite nazionale ucraina. Il problema è che Bismarck aveva ben descritto cosa si sarebbe dovuto fare con il popolo ucraino per ingannarlo, tradirlo, costringerlo a dimenticare la sua origine e la sua storia. Ma non aveva dato indicazioni o formulato ipotesi circa la possibile reazione del popolo russo. E l’improvvisazione degli americani si manifestò proprio su questo punto. Mentre l’Ucraina perdeva se stessa, trascinata nella trappola che le era stata tesa, la Russia rinasceva dalle sue ceneri.

La citazione, però, è attribuita a Bismarck impropriamente, come spiega la testata tedesca DW che nel 2014 contettò la fondazione dedicata al politico con sede a Friedrichsruh, borgo poco a est di Amburgo dove Bismarck aveva la propria residenza. Alla richiesta di DW ha risposto il dottor Ulf Morgenstern che ha reso noto: «Bismarck non ha mai detto ne avrebbe potuto dire qualcosa di simile». Il professore ha spiegato che non esistono prove che l’ex cancelliere tedesco abbia mai espresso tale concetto. Né nelle memorie dei suoi contemporanei, né nella trascrizione dei suoi discorsi, né nei suoi scritti e nelle bozze delle sue lettere. Notevole poi è l’opposizione di Bismarck al partito Wochenblattpartei che in quegli anni in cui a farla da padrone erano ancora i grandi imperi, proponeva di «smembrare la Russia».

L’unico contesto che gli storici sono riusciti a trovare in cui Bismarck e l’Ucraina vengono menzionati contemporaneamente è un documento in lingua russa del 1926. Si tratta di un passaggio del libro del pedagogo ucraino Ivan Rudovych intitolato: L’adesione dell’arcivescovo metropolita Andrey Sheptytsky a Lviv. Nel passaggio si legge:

«L’ex ambasciatore tedesco a San Pietroburgo, cancelliere di ferro del principe Bismarck ha valutato nel modo più appropriato la questione ucraina; ha sollevato la necessità di un’Ucraina indipendente per mantenere l’equilibrio e la pace in Europa. La secessione dell’Ucraina sarebbe un’amputazione così grave della Russia che non minaccerebbe la pace europea per molti anni.»

Come si vede, il concetto non è stato espresso da Bismarck. Inoltre, è comunque diverso da quanto dichiarato nei post su Facebook. Non si parla dell’unico modo di insidiare la forza della Russia, ma di un’azione che indebolirebbe di gran lunga la Russia.

StopFake | Documento dove viene menzionato Bismarck assieme all’indebolimento della Russia

Conclusione:

Viene attribuita a Bismarck una falsa citazione usata per sostenere l’intenzione dell’Occidente di indebolire la Russia scindendola dall’Ucraina. Tuttavia, non solo la citazione non esiste, ma il passaggio del libro che l’ha ispirata non è così incentrato sulla presunta intenzione di indebolire la Russia quanto si vorrebbe fare credere.

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