Clarissa Ward: la storia dell’inviata della Cnn che va incinta al fronte in Ucraina

La giornalista si trova a Kharkiv: «Non andrò in prima linea. La squadra ha fatto di tutto per individuare le strutture prenatale che si troveranno lungo il nostro percorso»

Clarissa Ward, giornalista e conduttrice statunitense, è inviata dalla Cnn al fronte in Ucraina. Ed è attualmente incinta al quinto mese di gravidanza. La sua foto con il pancione tra le rovine di Kharkiv ha circolato molto sui social network. Nata a Londra da padre britannico e madre americana, Ward ha lavorato agli esteri con Fox News. Ha seguito l’esecuzione di Saddam Hussein prima di cominciare a seguire la Russia per Abc. Successivamente è diventata corrispondente dall’Asia. In Cnn è entrata nel 2015 e ha coperto l’Afghanistan prima del ritiro delle truppe americane ad agosto 2021. Nel novembre 2016 si è sposata con il gestore di fondi Philipp von Bernstorff e ha altri due figli: Caspar (2 anni) ed Ezra (4). Ma la scelta di partire lo stesso per il fronte ha generato polemiche.


La scelta

Ward ha parlato con People della sua decisione di partire per il fronte incinta. Alla rivista americana ha rivelato che il terzo figlio sarà maschio. E ha detto che si trova in Ucraina in primo luogo per girare uno speciale sul primo anniversario dell’invasione della Russia, datato 24 febbraio 2022. «Non andrò in prima linea. La squadra ha fatto di tutto per individuare le strutture prenatale che si troveranno lungo il nostro percorso», ha spiegato. «Sarà piuttosto impegnativo con i viaggi e il freddo intenso. Ma migliaia di ucraine vivono la stessa esperienza», ha aggiunto. Perché in questo periodo non ha ancora nausee e sente molta energia dentro. Sta bene, insomma. Mentre la sua famiglia è oltremodo eccitata per la terza nascita in arrivo: «Sono figlia unica. Quindi ho sempre amato l’idea di avere una grande famiglia». Mentre si trovava a Kabul lei e la sua troupe rischiarono di essere aggrediti dai talebani. Forse per questo l’esperienza in Ucraina le sembra più leggera.


Le polemiche

Chi la critica fa invece notare che le donne ucraine non hanno scelta. Mentre scegliere di mettersi deliberatamente in una situazione pericolosa mentre si è in gravidanza può essere controproducente per tutte le donne che con fatica hanno conquistato il diritto ad essere tutelate e a lavorare in sicurezza durante la gravidanza. Monica Maggioni, direttrice del Tg1, dice oggi in un’intervista a la Repubblica che lei non sarebbe partita. Mentre se fosse stata la sua direttrice e Ward avesse espresso il desiderio di partire «avrei innanzi tutto parlato a lungo. Chiedendole ragione delle sue motivazioni e del suo stato psicofisico. Una volta constatata l’idoneità della scelta, avrei però rispettato la decisione.Ben sapendo che una persona che fatica a muoversi, o per esempio non può correre, non è idonea ad affrontare una situazione del genere. Noi in redazione valutiamo caso per caso: e questo, lo ripeto, vale sia per gli uomini che per le donne».

Leggi anche: