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Un’ex socia della coop Karibu: «Ho firmato io un verbale al posto della moglie di Soumahoro: me lo chiese sua madre»

13 Gennaio 2023 - 13:55 Redazione
aboubakar soumahoro liliane murekatete laura boldrini
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La moglie e la suocera del deputato sono indagate nell'ambito dell'inchiesta sull'uso dei fondi destinati alla coop per l'accoglienza degli immigrati

Una firma a un allegato di un atto notarile, risalente al 2019: è uno degli elementi su cui si sta concentrando la tesi difensiva di Liliane Murekatete, la compagna del deputato Aboubakar Soumahoro, che sostiene la propria estraneità ai ruoli gestionali della Karibu (una delle cooperative coinvolte nell’inchiesta avviata dalla Procura di Latina). La firma in questione, secondo gli inquirenti, contribuirebbe a dimostrare il ruolo gestionale ricoperto dalla donna nella cooperativa. Se fosse vera. Ma, secondo quanto rivelato dall’Adkronos, a riempire il vuoto accanto al nome di Murekatete sul foglio delle presenze all’assemblea straordinaria dei soci che si tenne il 28 maggio 2019 non sarebbe stata la compagna di Soumahoro. «Lei allora era in maternità. Quella firma chiaramente non è di Liliane Murekatete, ma la mia»: a parlare è H. S., ex dipendente della cooperativa fondata dalla suocera di Soumahoro, Marie Therese Mukamitsindo. Sarebbe stata proprio quest’ultima, secondo il racconto di H. S., a chiederle di firmare al posto di Liliane. Quel giorno, i soci della cooperativa (in tutto 16) vennero convocati davanti a un notaio di Latina per un’assemblea straordinaria. All’ordine del giorno c’era un aggiornamento dello statuto della cooperativa per modificare alcune attività della Karibu. Ma Liliane «era assente». Lo afferma H. S., che pochi giorni dopo concluse la sua esperienza lavorativa all’interno della coop: «Alla fine di quel mese ho smesso di lavorare per la Karibu. Il mio contratto è scaduto e non è stato più rinnovato». La Procura di Latina ritiene invece certa la presenza di Murekatete a quell’assemblea: presenza richiamata anche dall’ordinanza del Gip, che a dicembre aveva rigettato la richiesta di revoca dei provvedimenti cautelari.

L’altra firma contestata

Murekatete e Mukamitsindo sono indagate nell’ambito dell’inchiesta sull’uso dei fondi destinati alla coop per l’accoglienza degli immigrati. A Murekatete viene contestata la partecipazione a un’altra assemblea, quella per l’approvazione del bilancio del 22 giugno 2021. Anche in quel verbale, infatti, figura il suo nominativo. Ma la difesa, affidata all’avvocato Lorenzo Borrè, ribatte all’Adkronos che esisterebbero «prove informatiche» in grado di collocare geograficamente Murekatete nella provincia di Rieti, in orari che si ritengono incompatibili con la partecipazione all’assemblea. In quella data infatti Liliane avrebbe accompagnato il compagno Aboubakar in un centro vaccinale. «La firma che secondo alcuni giornalisti ‘inchiodava‘ la mia assistita non esiste. Chi le ha dato della bugiarda inizi a chiedere in scusa, e faccia in fretta perché la fila è lunga», ha affermato all’Adnkronos l’avvocato Borrè. «Credo che questa vicenda diventerà un caso che farà scuola e spero che servirà ad essere più cauti nel tranciare giudizi su una persona che, lo ricorda la Costituzione ma anche una recente direttiva Ue, è da considerarsi non colpevole, e in effetti non è colpevole».

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