Abusi nel mondo dello spettacolo, 7 molestie su 10 subite da attrici: «Dite no a provini in luoghi e orari sospetti» – Il report

Le organizzazioni di produzione e casting accolgono l’appello di Amleta dopo la rivelazione delle discriminazioni subite da più attrici italiane sul luogo di lavoro

In tutto il mondo più della metà dei lavoratori dello spettacolo ha subito molestie sul lavoro, discriminazioni e bullismo. Il 67% sono donne, mentre il 48% sono uomini. Ovvero 7 su 10 delle persone che subisce abusi nel campo è donna. È quanto emerge dal report Behind the Scenes redatto dal Geena Davis Institute. In molti non denunciano. Anche perché gran parte di quelli che raccontano di averlo fatto riferiscono che poi è stato solo peggio. Il 22% riferisce di non aver denunciato per il timore che avrebbe avuto un impatto negativo sul futuro lavorativo, un altro 22% perché pensa che non sarebbe cambiato nulla, il 18% perché preoccupato che avrebbe danneggiato il proprio sviluppo professionale nel lavoro attuale e il 14% non riteneva quanto accaduto così serio da prendere in considerazione una denuncia. Questi dati arrivano a pochi giorni dal diffondersi del cosiddetto «MeToo italiano». L’associazione Amleta che raccoglie testimonianze di abusi con l’obiettivo di creare una cultura della denuncia e della parità nel mondo dello spettacolo ha rivelato di decine di procedimenti in atto contro «personalità predatorie» che si sono rese protagoniste di abusi ai danni di attrici e operatrici del cinema, del teatro e della tv. Sulla vicenda è poi intervenuto anche il ministro della Cultura Sangiuliano dicendosi «pronto a valutare ipotesi di escludere le aziende che hanno rilevato» abusi.


L’appello delle organizzazioni di produzione e casting

E ora anche il mondo delle organizzazioni che rappresentano produzioni e casting ha deciso di unirsi all’appello di Amleta, come nel caso di Uicd – Unione Italiana Casting Directors – un’associazione di categoria no-profit che unisce operatori cinematografici, teatrali, televisivi, pubblicitari e dei nuovi media. L’Uicd ha infatti dato vita a un vademecum per i lavoratori dello spettacolo in cui invitano a diffidare di provini chiesti in luoghi e orari inopportuni, senza professionisti e casting director. Oltre a consigliare di adottare anche le linee guida dell’International casting directors network sulle scene intime «per tutelare le parti coinvolte nella fase in cui possono essere più esposte a comportamenti abusanti». Inoltre, come riferisce Repubblica, anche l’Associazione generale italiana dello spettacolo ha inviato una lettera a tutti gli associati per chiedere il rispetto del codice etico che vieta «comportamenti sessualmente coercitivi, minacciosi, offensivi o volti allo sfruttamento».


Leggi anche: