L’attrice Roberta Lena: «Una collega mi spiegò che per la carriera bisognava andare a letto con più di due deputati»

Il racconto dell’interprete sulle molestie: «Lei diceva di volersi dare alla politica, qualche volta il suo nome l’ho visto»

Roberta Lena, attrice, regista e autrice, racconta le molestie che ha subito da attori, registi e produttori in un’intervista a Repubblica. La prima volta successe quando aveva 18 anni: «Vivevo a Bologna, volevo iscrivermi a un corso di teatro, venni convocata dal direttore della scuola. Entrai, era tutto in penombra, capii dove voleva andare a parare. Rinunciai, poi andai a Roma al Centro sperimentale». A Roma invece un produttore le disse che “se non la dava” non avrebbe potuto mai lavorare nel cinema. Non ha mai denunciato perché si sentiva all’epoca troppo giovane. Lena racconta anche di un comico che le propose di aiutarla con la Sip (l’azienda dei telefoni poi diventata Telecom, ndr) in cambio dei suoi favori. Ma soprattutto, dice, rispetto a quell’epoca la situazione è cambiata poco o nulla: «Il peggio l’ho visto negli anni di Berlusconi. Sul set di una grande fiction, prima serata, scoprii l’esistenza delle roulotte singole per le amanti dei ministri. E delle roulotte “di gruppo” per quelle dei deputati. Una ragazza mi spiegò che per far carriera non bisognava andare a letto con più di due deputati, andavano scelti bene. Concluse che lei si sarebbe poi data alla politica. Qualche volta il suo nome l’ho visto». Lena è una delle attrici che hanno aderito all’appello dell’Associazione Amleta. Che ha raccolto sotto l’hashtag #apriamolestanzediBarbablù racconti di molestie da parte di attori, registi e produttori. Prima di lei hanno parlato delle loro esperienze Chiara Claudi, Pamela Villoresi, Fioretta Mari e altre.


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