Chiara Claudi e l’attore che le ha morso il seno in scena: «Ho reagito con un pugno, da quel momento è stato un inferno»

L’attrice racconta la sua esperienza con un famoso regista e produttore italiano. Dopo è rimasta ferma per 5 anni

Chiara Claudi è attrice di teatro e cinema oltre che vocal coach. Ha lavorato con Mario Missiroli, Luca Ronconi, Luca Barbareschi. E con Pier Francesco Pingitore e Paolo Virzì. Ma per cinque anni si è ritirata dalle scene. A causa di un episodio che racconta oggi a Repubblica nell’ambito delle denunce dell’Associazione Amleta. Che ha raccolto sotto l’hashtag #apriamolestanzediBarbablù una serie di denunce di molestie ad attrici da parte di attori, registi e produttori. Claudi racconta che aveva una parte in uno spettacolo in teatro. Recitava con un famoso attore, regista e produttore italiano: «La scena prevedeva che appoggiasse una guancia sul mio petto. Invece lui ha afferrato un seno e gli ha dato come un morso. Ho reagito dandogli un pugno in testa. E subito dopo una carezza per non destare dubbi nel pubblico. A fine spettacolo successe il putiferio».


Il putiferio

L’attore, regista e produttore «iniziò a sbraitare con una violenza tale che, dopo, vomitai. La compagnia era in cerchio, lui mi urlò che ero una ragazzina cretina, che dovevo portare rispetto, che lui era un grande professionista. Mi chiese di raggiungerlo il giorno dopo per parlare da soli. Ma l’indomani chiamò la sua assistente chiedendomi di non andare, di scusarlo perché era stanco, di non prendermela per quell’ira. Le ho detto che mi faceva pena. Lei, donna, si stava mettendo dalla parte del genere sbagliato». Prima, proprio quell’uomo «aveva avuto un atteggiamento viscido e provocatorio con frasi molto spinte. Ma non c’era stato nessun contatto fisico». Mentre lei non rinunciò alla parte perché aveva firmato un contratto: «Ma è stato doloroso dover rimanere. Avevo il terrore quando andavo in scena. Lui riprese a urlarmi e a dirmi che ero l’unica attrice che non la dava».


Sola davanti a un colosso

Un giorno, racconta Claudi, l’uomo le afferrò la testa dietro le quinte «e mi disse cosa avrebbe voluto farmi. Non ce la facevo più. Ero sola davanti a un colosso. La mia parola contro la sua. Adesso potrei adire le vie legali. Ma i termini sono scaduti. Non faccio il suo nome per questo motivo». Con i soldi della tournée invece lei ha scelto di girare il Nord America, la Francia e l’Inghilterra. «Ho studiato e promosso conferenze sulla voce come speaker. Dovevo ripulirmi da quella vicenda». Non nasconde di aver ricevuto supporto psicologico: «La terapia mi ha aiutato a conciliare la donna bella con l’attrice. Sono tornata a insegnare alla Paolo Grassi. Stare a contatto con i ragazzi ha fatto rinascere il fuoco dell’arte». La Paolo Grassi è la Civica Scuola di Teatro con sede a Milano.

L’associazione Amleta

Amleta è un’associazione di promozione sociale nata per contrastare le violenze di genere sul lavoro nel campo della spettacolo. L’hanno fondata 28 attrici. Nel suo manifesto si spiega che lo scopo è «raccogliere dati e così evidenziare, monitorare, esaminare le differenze di trattamento tra donne e uomini nel mondo dello spettacolo. È nata cioè dal bisogno di sostituire le sensazioni con numeri, cifre, percentuali. Dati inconfutabili e incontrovertibili». Nell’ambito delle sue iniziative hanno parlato delle loro esperienze le attrici Fioretta Mari, Valentina Melis, Pamela Villoresi, Giulia Manzini, Barbara Giordano e Francesca Romana De Martini.

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