«Infilò la mano sotto il vestito per toccarmi il seno»: i racconti delle attrici molestate da registi e produttori

L’associazione Amleta raccoglie le denunce sotto l’hashtag #apriamolestanzediBelzebù

L’associazione Amleta ha raccolto sotto l’hashtag #apriamolestanzediBarbablù una serie di denunce di molestie ad attrici da parte di attori, registi e produttori. Dopo il racconto di Fioretta Mari, oggi tocca ad altre attrici dire cosa è capitato loro con lo show-business. Le loro narrazioni le riporta oggi Repubblica: «Un collega approfittava, in una scena, per toccarmi il sedere. Quando l’ho affrontato ha cercato di farmi passare per pazza visionaria». Oppure: «Alla fine di un provino un regista mi fa: “Sei brava, e hai un bel culo”. Ogni notte mi chiamava anche alle 4». Un’altra: «Mi ritrovai sola con il regista, mi fece sedere sulle ginocchia e m’infilò la mano sotto il vestito per afferrarmi il seno».


I racconti

Valentina Melis, attrice e conduttrice, racconta di più: «Avevo vent’anni quando andai nell’ufficio del direttore che ne aveva 60. “Secondo te perché ti rinnovo il contratto?”, mi chiese. “Perché sono brava”, risposi. Si alzò, mi prese per le spalle e mi tirò a sé. Lo spinsi, aprii la porta e scappai via in lacrime». Giulia Manzini dice anche altro: «Un regista mi chiamò, voleva uscire a cena. Rifiutai. Non mi chiamò più per nessun altro lavoro». Barbara Giordano, volto della tv e del teatro: «Secondo anno di Accademia di arte drammatica, il professore mi aiutava a sentire dove fosse il diaframma, non riuscii a realizzare subito che mi aveva infilato una mano nelle mutande per masturbarmi». Fu licenziato. Valentina Acca, tra le interpreti de L’amica geniale: «Un regista al provino mi sfiorò i capelli, il viso, mi mise una mano su una coscia palpandomela, per poi dirmi “secondo me qui lei si lascia andare, tu lo sai fare?”».


Il film porno

Francesca Romana De Martini aggiunge altri dettagli: «Ero in Accademia, il mio agente mi mandò a fare un provino per una pubblicità a Cinecittà. Ci trovammo io e un aiuto regista, mi chiese di togliermi la maglia e mostrare il seno “perché il regista vuole essere sicuro di come sei fatta”. Dissi di no, mi disse se non lo fai non sei una professionista, sei una cretina, non mai lavorerai mai nella vita». Il racconto più lungo è quello di Angela Baraldi, attrice e cantante: si trovava nell’ufficio di un produttore per parlare di lavoro. A un certo punto lui fa partire un film porno: «Sapevo l’aria che tirava, avevo già intimato al produttore di non baciarmi o gli avrei sferrato un calcio nelle parti intime. Sono un tipo diretto, per nulla bambola, e questo in parte mi ha sempre protetta. Quella volta non bastò».

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