Il destino della copilota dell’aereo caduto in Nepal: suo marito morì nello stesso modo 16 anni fa 

Anju Khatiwada aveva intrapreso la carriera di pilota proprio a seguito della tragica morte in volo del marito

Lo stesso destino, a sedici anni di distanza. Anju Khatiwada era la copilota del volo 691 della Yeti Airlines schiantatosi al suolo lo scorso weekend in Nepal, nei pressi della città di Pokhara. È morta nell’incidente insieme agli altri membri dell’equipaggio e ai 68 passeggeri a bordo del velivolo, nel disastro aereo più grave per il Paese degli ultimi 30 anni. Il più grave, ma non l’unico: neppure per la Yeti Airlines. Nel giugno del 2006, un aereo commerciale della stessa compagnia che portava riso e altri beni alimentari verso la città di Jumla, nell’ovest del Paese, si schiantò al suolo e andò in fiamme: morirono tutte le nove persone a bordo. Il copilota di quel volo era Dipak Pokhrel, il marito della donna in cabina dell’aereo precipitato pochi giorni fa. Secondo quanto ricostruisce la Bbc, era stato proprio l’incidente mortale del marito – e il lutto seguente – a spingere Khatiwada a intraprendere lo stesso percorso professionale. «Era una donna determinata, che credeva nei suoi sogni e volle realizzare quelli di suo marito», ha detto alla testata britannica un famigliare della coppia. Nel giro di quattro anni, Khatiwada prese la certificazione necessaria e divenne così una delle pochissime donne pilota – appena sei – della Yeti Airlines. Al momento dell’incidente, lo scorso weekend, la copilota aveva collezionato quasi 6.400 ore di volo. Prima che la vita presentasse a lei lo stesso destino del suo ex marito. 


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