Governo-benzinai, il dialogo non basta: confermato lo sciopero il 24 e 25 gennaio. Chiusi anche i self service

La protesta durerà 48 ore e saranno garantiti servizi essenziali. Il governo conferma l’obbligo di esporre il prezzo medio, ma alleggerisce le sanzioni

I benzinai confermano lo sciopero dei distributori di carburanti previsto per il 24 e il 25 gennaio. Lo hanno annunciato i gestori Faib, Fegica, Figisc-Anisa in conferenza stampa dopo l’incontro al ministero delle Imprese e del Made Italy. Le sigle sindacali si sono dette «profondamente deluse» dal vertice con il ministro Adolfo Urso. «Ci aspettavamo ben altro per revocare lo sciopero», ha affermato il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi, secondo il quale «c’è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma rimane l’obbligo del cartello», conclude Bearzi riferendosi alla misura prevista dal decreto trasparenza dei prezzi del carburante in vigore dal 15 gennaio. Lo sciopero dei distributori, fanno sapere le sigle sindacali, riguarderà anche gli impianti self-service, ma assicurerà al contempo i servizi minimi essenziali. «Potrebbero restare aperti, anticipano, gli impianti self gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere». L’altra piccola concessione riguarda la durata dello sciopero: la protesta degli esercenti avrà una durata di 48 ore – rispetto alle 60 annunciate in precedenza: inizierà a partire dalle 19 del 24 gennaio. 


Il Mimit alleggerisce le sanzioni, ma rimane l’obbligo del cartello

Nonostante i ripetuti incontri con il governo, non si è trovata dunque la quadra con i rappresentanti delle associazioni di categoria dei distributori di carburante. Il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato – in una nota – «che sarà mantenuto nel decreto l’obbligo di esposizione del prezzo medio regionale». Tuttavia, venendo incontro alle diverse richieste delle categorie, il Mimit ha presentato «una serie di modifiche per raggiungere l’obiettivo della trasparenza per i consumatori senza tuttavia gravare sui costi per le categorie». Tra le modifiche apportate viene stabilito che l’obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina sarà settimanale (e non giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo. C’è poi un significativo alleggerimento delle sanzioni: la chiusura per omessa comunicazione avverrà infatti solo dopo 4 omissioni nell’arco di 60 giorni e non più dopo tre senza limiti temporali anche non consecutivi. L’eventuale chiusura, inoltre, potrà essere decisa da 1 a 30 giorni (prima la previsione era da 7 a 90 giorni). Infine le sanzioni per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell’impianto (prima raggiungevano i 6000 euro). Oltre alle modifiche su comunicazioni e sanzioni, «per favorire la massima trasparenza», è prevista l’istituzione di una App del Ministero gratuita – come anticipato nei giorni scorsi – che consentirà di verificare il prezzo medio regionale dei carburanti e trovare i distributori che applicano le tariffe minori e «con la geolocalizzazione – spiega Urso – permetterà di conoscere anche il prezzo praticato da ciascun distributore nel perimetro desiderato».


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