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Coronavirus, calano contagi e decessi. 495 vittime e -38,3% di casi negli ultimi 7 giorni. Rezza: «Epidemia sotto controllo» – Il video

20 Gennaio 2023 - 17:15 Redazione
Secondo il monitoraggio settimanale diffuso dal ministero della Salute, nel periodo dal 13 al 19 gennaio si registra anche un calo del tasso di positività: dall'11% al 7,6%

Secondo il bollettino settimanale sui dati Covid in Italia, diffuso dal ministero della Salute, nel periodo dal 13 al 19 gennaio 2023 il numero dei nuovi casi positivi scende del -38,3%: i contagiati degli ultimi 7 giorni sono 51.897 contro gli 84.076 del monitoraggio precedente. In discesa anche la curva dei decessi legati al virus: 495 in una settimana con il 14,1% in meno dei casi rispetto ai 7 giorni precedenti (576 vittime). Il dato sui nuovi contagi arriva alla luce di un calo dei test antigenici e molecolari effettuati: dai 767.718 della settimana precedente ai 687.233 registrati dal 13 al 19 gennaio, il 10,5% dei tamponi effettuati in meno. A scendere è anche il tasso di positività: dall’11% al 7,6% dell’ultima settimana (-3,4%). Sul fronte dei ricoveri ordinari il bollettino settimanale riporta un calo complessivo di 1.418 ospedalizzazioni in meno. La curva diminuisce anche per le terapie intensive: -84. «La situazione epidemiologica sembra avere un andamento del tutto positivo mostrando la diminuzione di tutti gli indicatori», spiega il professor Giovanni Rezza, illustrando i dati del Report settimanale delle Regioni a cura della Cabina di Regia.

Tasso di incidenza in diminuzione

L’incidenza di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in Italia è in diminuzione rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. Il professor Giovanni Rezzi riporta i dati dell’Istituto Superiore di Sanità nel periodo dal 9 gennaio al 15 gennaio evidenziando 112 casi per 100mila abitanti, in calo rispetto alla settimana precedente con 173 positivi per 100mila tra il 2 e l’8 gennaio. La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti è quella degli over 90 con un’incidenza pari a 194 casi per 100.000 abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’età mediana alla diagnosi è di 55 anni, anche in questo caso in lieve calo.

Calo della pressione ospedaliera

Secondo quanto riportato dal monitoraggio dell’Iss, appare in diminuzione anche il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello nazionale: al 2,9% il giorno 17/01/2023, rispetto al 3,3% del 10/01/2023. Il numero di persone ricoverate in rianimazione scende dai 263 del 17 gennaio ai 303 del 10 gennaio, con una diminuzione relativa del 13,2%. Anche sul fronte dei ricoveri ordinari la curva appare scendere: dal 10,9% del 10 gennaio all’8,5% del 17 gennaio. Il numero degli ospedalizzati nei reparti ordinari è pari 5.399, -22,6%, (6.974 il 10 gennaio).

Scende anche l’Rt

Nel periodo dal 28 dicembre 2022 al 10 gennaio 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,89 (in un range tra lo 0,74 e l’1,06), «in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto la soglia epidemica», spiega Rezza. «L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in diminuzione e rimane sotto la soglia epidemica: Rt=0,78 al 10/01/2023 contro Rt=0,80 al 03/01/2023».

«Raccomandato uso di mascherina e attenzione agli assembramenti»

il direttore del Dipartimento di prevenzione del ministero della Salute ribadisce la necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali sia individuali che collettive raccomandate: l’uso della mascherina, l’areazione dei locali, l’igiene delle mani e l’attenzione a situazioni di particolari assembramenti. «L’elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto clinico dell’epidemia», ricorda anche l’Iss, sottolineando l’importanza dei richiami vaccinali negli anziani e nei gruppi di popolazione più fragili.

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