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Liliana Segre, la sfogo sul Giorno della Memoria: «So che in giro si dice “che noia questi ebrei”: chi ha visto l’orrore ormai parla con 4 persone»

23 Gennaio 2023 - 16:16 Redazione
«È vero che non sono mai contenta - dice la senatrice a vita - Perché è così quando uno è così vecchio come me e ha visto prima l'orrore e poi è arrivato a sentire che si nega addirittura»

È una previsione amara con un velo di provocazione e pessimismo che la Memoria diventi oblio «per noia» quella che Liliana Segre lancia a Milano in occasione della presentazione delle iniziative per la Giornata della Memoria, il prossimo 27 gennaio. «Una come me ritiene che tra qualche anno ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella», ha detto a proposito della Shoah. Il Comune di Milano ha annunciato che circolerà un tram della linea 9 dedicato alla Memoria, con sulla fiancata la scritta «27 gennaio – Giorgio della Memoria» e «Memoriale della Shoah – Binario 21 – Stazione centrale». Un’iniziativa che la stessa Segre chiedeva da tempo, ma che dice arrivare ormai in ritardo: «Finalmente dopo tanti anni c’è un tram che gira a Milano. Perché ho rotto le scatole e così prima di morire vedrò la mia Milano con il mio tram, che non posso più prendere perché ho la scoperta e fra poco la smettere anche di dare fastidio. Sono contenta, ma da quanti anni poteva esserci questo tram?».

«Il pericolo dell’oblio c’è sempre e sono convinta di quello che dico», ha aggiunto Segre che si è detta consapevole del clima crescente nel Paese nei confronti di chi come lei continua a testimoniare: «Le iniziative che possono venire da una vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco perfettamente, so cosa dice la gente del Giorno della memoria. La gente già da anni dice, “basta con questi ebrei, che cosa noiosa”, quando uno invece l’ha visto l’orrore e sa che ormai ne può parlare solo con 4 o 5 persone, allora non è mai contento ed è più noioso degli altri». La senatrice a vita poi aggiunge, anche a proposito di chi ancora oggi nega l’Olocausto: «È vero che non sono mai contenta. Perché è così quando uno è così vecchio come me e ha visto prima l’orrore e poi è arrivato a sentire che si nega addirittura. Quando a un certo punto la coscienza si sveglia, dopo che sei stato non capito e silenzioso, non sei mai contento perché quello che vedi attorno a te non è abbastanza, una come me non si accontenta, è pessimista».

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