Supercomputer, email e sfida a Google: ecco perché Microsoft investirà 10 miliardi in Open Ai (la società che produce ChatGPT)

Microsoft punta a riprendersi le quote di mercato perse con l’implementazione dell’intelligenza artificiale

Microsoft ha annunciato di essere intenzionata a fare un investimento multimiliardario su Open AI. La società che – tra gli altri prodotti – sviluppa ChatGPT, il bot in grado di elaborare e scrivere testi spesso indistinguibili per qualità a (im)precisioni da quelli degli esseri umani. La compagnia di Bill Gates non ha reso noto la cifra esatta, ma fonti vicine a Microsoft citate dal New York Times parlano di 10 miliardi di dollari, che arriverebbero dopo i tre miliardi già investiti in passato: il primo dei quali quattro anni fa. Microsoft ha reso noto il valore dell’investimento in un post sul proprio sito ieri, nel quale spiega i principali obiettivi della partnership sempre più stretta con Open AI, che potrebbe diventare la chiave per superare il momento di stallo della compagnia, che nel 2022 ha visto la crescita più bassa dal 2016.


Dal supercomputer alla blockchain

Il principale è l’integrazione sempre più profonda con Azure, il supercomputer sul cloud della compagnia di Bill Gates. La piattaforma può essere usata e programmata per svolgere le funzioni più disparate, dalla gestione della blockchain, alla messaggistica, passando la creazione di macchine virtuali per sistemi operativi. Tuttavia, l’intelligenza artificiale potrebbe trovare spazio in molti altri dei prodotti Microsoft, offrendo funzioni che rivoluzionerebbero l’esperienza d’uso dell’utente.


Email, Word e Powerpoint

Ad esempio, la compagnia di Mountain View sta studiando come implementare i servizi di Open AI nel suo gestore delle email: Outlook. Grazie alla potenza dell’intelligenza artificiale, la ricerca dei messaggi potrebbe essere resa molto più semplice e meno legata alle parole chiave utilizzate. Le risposte suggerite potrebbero diventare più lunghe e precise. Non è lontano uno scenario in cui basterà chiedere ad Outlook: «Scrivi una mail per dire ai miei colleghi che chiedo malattia» per ottenere una bozza di messaggio precisa che attinga all’intero database delle mail personali per le informazioni necessarie. Allo stesso modo, funzioni simili potrebbero essere integrate in Word, con suggerimenti di scrittura e ricerca o verifica di informazioni. In maniera simile, l’AI potrebbe generare immagini da aggiungere alle presentazioni su PowerPoint, senza nemmeno dover uscire dal programma, che poi suggerirebbe anche le descrizioni da usare sotto le foto.

Bing e la sfida a Google

Il generatore di immagini pare verrà integrato anche con Bing, il motore di ricerca di Microsoft. Forse, però, le sfide più grandi verranno poste dalle funzioni che l’AI potrebbe aggiungere alla ricerca di Bing. Potrebbero dare a Microsoft lo slancio per sfidare Google, che al momento domina il mercato dei motori di ricerca con il 92% degli utenti che lo sceglie, a scapito di Bing – che si ferma al 3,2% – e degli altri concorrenti. Oltre a ciò, Microsoft potrebbe riprendersi il terreno perso da Office a favore del pacchetto concorrente di Google.

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