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Meloni ai sindaci: «L’Italia è una sola e unita: no a Serie A e serie B» – I video

30 Gennaio 2023 - 13:43 Felice Florio
«Dalla digitalizzazione all'abuso d'ufficio: nessuno deve essere rallentato o avere paura di dare quelle risposte ai cittadini», ha detto la presidente del Consiglio

«Sono fiera di passare questa mattinata a presentare questo progetto, nel giorno in cui sono esattamente cento giorni che sono al governo di questa Nazione». Giorgia Meloni è alla Nuvola dell’Eur per il lancio di Polis, progetto di Poste italiane finanziato anche grazie al Pnrr. Ed è l’occasione per festeggiare i cento giorni passati da quando si è insediata a Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio si dice «contenta perché il tempo è anche la chiave intorno alla quale ruota il nostro approccio a questa avventura», specificando che l’azione del suo esecutivo è orientata sul medio termine: «Prendersi il tempo per fare scelte strategiche, non farsi rincorrere dal presentismo, dall’ansia da prestazione, dalla necessità di far parlare di sé ogni giorno», afferma. «Il mio grande obiettivo, per questa ragione, è dare all’Italia un governo che duri cinque anni, che sappia guardare alla fine di quei cinque anni, che sappia che nel medio periodo può dare le risposte più efficaci».

«La strategia – continua – è una questione di tempo, un lavoro che dobbiamo e possiamo fare insieme, scegliere dove dobbiamo portare l’Italia, che deve avere un ruolo che merita nello scenario internazionale. Remare tutti nella stessa direzione, ai vari livelli istituzionali, è il grande obiettivo che ci diamo, per tornare a rendere questa nazione ammirata, copiata, amata come è stata per buona parte della sua storia. Noi posiamo ancora essere un modello, questa Nazione può ancora essere un esempio da seguire per gli altri, un modello che gli altri copiano. Abbiamo insegnato tanto, ma possiamo ancora insegnare tanto. Questo è un progetto che insegna». Meloni dedica buona parte del suo intervento a un elogio del lavoro dei sindaci, ai quali promette l’impegno dell’esecutivo nel rendere più semplice il loro compito, «dalla digitalizzazione all’abuso d’ufficio: nessun sindaco che voglia dare risposte ai suoi cittadini deve essere rallentato o avere paura di dare quelle risposte ai cittadini».

«Oggi più di ieri, i sindaci sono la prima fila dell’impegno politico»

Il capo dell’esecutivo ribadisce di voler lavorare per «ricucire il tessuto fra città più grandi e piccole, garantire a tutti i cittadini lo stesso identico diritto ad accedere ai servizi in maniera semplice e veloce. Non ci rassegniamo all’idea che ci siano territori e servizi di Serie A e B. Una sola Italia con servizi e diritti uguali per tutti». L’Italia, afferma rivolgendosi a una platea folta di primi cittadini con le fasce tricolori indosso, «si fonda soprattutto sui suoi comuni. Che ciascuno di quei comuni, indipendentemente dalle dimensioni, dalla latitudine, dalle distanze da un centro più grande, di quanto sia rinomato, è fondamentale: è attraverso quei comuni che custodiamo l’identità italiana, la più grande delle ricchezze che questa nazione possa vantare. I comuni sono da sempre l’istituzione più prossima alla vita dei cittadini».

La battuta della presidente del Consiglio sulla sua carriera politica

Meloni ironizza sul fatto di non essere mai riuscita a fare la sindaca nel corso della sua carriera politica. «I sindaci, oggi più di ieri, sono la prima fila dell’impegno politico, fanno il lavoro più difficile di chi è chiamato a fare chi sceglie la strada della politica, di rappresentare i cittadini. Consentitemi una battuta – aggiunge -. Io sono arrivata a fare il presidente del Consiglio dei ministri e non sono mai riuscita a fare il sindaco. Una cosa che così facile non è». Ai circa 7 mila primi cittadini presenti in platea riconosce anche, il loro, «è un impegno che non conosce pause, non ha confini e quasi sempre non può contare sugli strumenti e le risorse necessarie per fare bene questo lavoro. Una sfida più impegnativa per chi è sindaco di un comune sotto i 15 mila abitanti, perché quegli strumenti e risorse sono spesso ancora inferiori».

Dopo aver ringraziato i sindaci a nome del governo, «per la dedizione, la generosità e per la creatività con cui molto spesso fanno il loro meglio per dare risposte ai cittadini», Meloni affronta alcuni temi di attualità. A partire dal caso Cospito: «Lo Stato non si deve far intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari», sostiene. In chiusura, si augura una maggiore collaborazione all’interno della classe dirigente del Paese: «Di fronte alle sfide che abbiamo davanti, tutti i livelli istituzionali devono darsi aiuto a vicenda. Nella congiuntura in cui siamo chiamati a operare, non c’è spazio per i personalismi, per le piccole beghe politiche sulla pelle dei cittadini. Si deve lavorare tutti insieme, con lealtà nel rispetto delle differenze. Questa Nazione ha bisogno della responsabilità della sua classe dirigente».

La Lega: «Siamo d’accordo con Meloni, unire italiani, ma nell’autonomia»

Dopo le dichiarazioni della presidente del Consiglio, la quale ha ribadito che ci deve essere «una sola Italia con servizi e diritti uguali per tutti», generiche fonti della Lega rilanciano alle agenzie stampa il tema dell’autonomia regionale. Commentano così l’intervento della leader di Fratelli d’Italia: «Siamo assolutamente d’accordo con Giorgia Meloni. Gli italiani di Serie A e di serie B ci sono oggi. Noi vogliamo unirli all’insegna dell’efficienza e dell’autonomia».

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