Il nuovo social Artifact apre le iscrizioni: come funziona «il TikTok per i testi» dei creatori di Instagram

Grazie all’intelligenza artificiale l’algoritmo proporrà articoli per i gusti di ciascun utente. Ma solo da testate affidabili e verificate, assicurano gli autori

TikTok ma per gli articoli. Così si potrebbe riassumere in maniera semplificata l’esperienza che i creatori di Instagram Kevin Systrom e Mike Krieger promettono agli utenti del loro nuovo social network Artifact. «Artefatto» in inglese, ma anche la parola composta da «Article», «Fact» e «AI» (Intelligenza Artificiale). La piattaforma, che al momento esiste solo in versione beta per pochi selezionati, propone un feed di notizie personalizzato, formato da articoli di testate – sia note che di nicchia – che si susseguono come avviene su TikTok, dove l’algoritmo determina cosa mostrare all’utente in base alla sua attività precedente, e si affina man mano che usa la piattaforma. Ci sarà poi la possibilità di commentare gli articoli ripostandoli e di inviarli come messaggio privato ai propri contatti. Almeno per ora, però, pare non si potrà pubblicare testo scritto dagli utenti senza che questo provenga da un articolo pubblicato su internet.


La comprensione dei testi

Se in un certo senso Artifact può sembrare un ritorno al passato del testo mentre tutti i concorrenti guardano al presente del video, in realtà, spiegano i suoi creatori, la piattaforma può esistere solo grazie ai più recenti sviluppi nell’intelligenza artificiale. Nello specifico, Artifact basa il suo funzionamento sul Transformer, un sistema inventato da Google nel 2017 che permette si sistemi informatici di comprendere i testi a partire da un numero di imput molto più basso rispetto al passato, spiega The Verge. E proprio per Transformer sta la T di ChatGPT, software di intelligenza artificiale che usa il sistema per comprendere ed elaborare testi in maniera spesso indistinguibile da quella degli esseri umani.


L’algoritmo per gli articoli

A ciò è connessa l’altra grande novità che differenzia Artifact dagli altri social network “testuali” come Facebook e Twitter. Entrambi continuano a suggerire contenuto basandosi sugli account che gli utenti scelgono di seguire. Un modello superato da TikTok, che mostra video indipendentemente da chi gli utenti seguono. Funzionamento che è alla base del successo del social cinese, diventato un breve tempo l’app più scaricata al mondo. «Quando ho visto come funziona TikTok mi sono chiesto perché non gli altri non l’hanno seguito», ha dichiarato a The Verge Kevin Systrom.

Le fonti affidabili e il fact checking

Ciò non vuol dire che le fonti a cui Artifact attinge per mostrare gli articoli non siano accuratamente selezionate solo tra quelle considerate affidabili. Inoltre, l’algoritmo si concentra non sul numero di click, ma sul tempo di lettura che gli utenti dedicano a ciascun argomento e a ciascuna testata e l’intelligenza artificiale della piattaforma controlla continuamente la veridicità delle informazioni che vengono diffuse. L’obiettivo, spiegano gli autori, è quello fornire informazione personalizzata, affidabile e veritiera.

Immagine di copertina: ARTIFACT / Screenshot dell’applicazione

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