Cristian Cocco a processo, l’ex inviato di Striscia la notizia accusato di estorsione da un ex collaboratore

Secondo l’accusa, lo showman avrebbe costretto il suo cameraman a consegnargli oltre 60mila euro minacciando di fargli perdere il lavoro

L’ex inviato di Striscia la notizia Cristian Cocco, 51 anni, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di estorsione. Cocco dovrà comparire il 6 luglio davanti ai giudici del Tribunale di Oristano. L’attore comico dello show satirico di Canale 5 era stato denunciato nel 2018 dall’operatore tv Massimo Antonio Aversano, che lavorava con lui nella realizzazione dei servizi per Mediaset. Secondo il pm Valerio Bagarini, in quattro anni Cocco avrebbe costretto l’operatore a consegnarli complessivamente oltre 60 mila euro minacciando di interrompere la collaborazione professionale se non gli avesse dato metà dei compensi ricevuti per i servizi, salvo poi rivolgersi comunque a un altro operatore. Né Aversano né Videovolo – la società che curava il service – si sono costituiti in giudizio. La vicenda non coinvolge direttamente il programma di Antonio Ricci, con cui Cocco non collabora più dalla stagione 2018/2019.


La difesa di Cocco

In vista del processo che inizierà a luglio, la difesa dello showman, rappresentata dall’avvocata Cristina Puddu, è pronta a dare battaglia. Puddu ha definito la vicenda «poco chiara e con accuse infondate», per le quali Cocco avrebbe anche «subìto gravi danni lavorativi». Il team legale di Cocco assicura che riuscirà a dimostrare la sua innocenza nell’istruttoria dibattimentale, presentando nuove prove documentali e nuovi testimoni. L’unico commento di Cristian Cocco sulla vicenda risale a un paio di settimane fa. In un post su Facebook, l’attore si è dichiarato «assolutamente favorevole alle indagini da parte degli organi competenti», ma ha precisato che la denuncia non sarebbe arrivata dal suo ex operatore. «Il cameraman, che reputo persona perbene, non ha mai fatto nessuna denuncia nei miei confronti, in quanto le sue prestazioni le svolgeva per conto di una società che aveva l’incarico di supportarmi nelle riprese dei miei servizi giornalistici e tale società non ha mai sporto alcuna denuncia nei miei confronti. Ci sono delle cose da chiarire e lo dimostreremo».


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