Lo scrittore Jonathan Bazzi aggredito a Rozzano: «Gridavano il nome dell’inviato di Striscia la notizia”»

Due 13enni in monopattino hanno cominciato a seguirlo. Poi si sono uniti anche altri: «Volevano difendere il territorio dei pusher»

Lo scrittore Jonathan Bazzi, 37 anni, candidato al Premio Strega nel 2020 con Febbre, è stato aggredito nei giorni scorsi a Rozzano, un comune dell’hinterland milanese. «Camminavo con il mio ragazzo Marius e con il regista di Febbre che aveva bisogno di scattare qualche fotografia. Due tredicenni in monopattino elettrico, un maschio e una femmina, hanno cominciato a seguirci. Arrivati nella piazza del municipio hanno chiamato altri amici. Poi, hanno raccolto della neve ghiacciata dalla pista di pattinaggio e ce l’hanno lanciata addosso gridandoci contro. A Marius hanno anche tirato una lattina di tè piena rovinandogli la giacca», racconta oggi a La Stampa. Lo scrittore è convinto che i ragazzi «siano stati attirati dalla macchina fotografica. Io ho cercato di andare avanti e di non calcolarli sperando che desistessero. L’unica cosa che abbiamo capito è che urlavano il nome di Brumotti, l’inviato di Striscia che ha girato alcuni servizi sullo spaccio. Ho avuto l’impressione che volessero difendere il territorio dei pusher. È come se avessero risposto a una chiamata alle armi». E dice di aver avuto paura perché «alla fine erano sette o otto. Ho rivissuto certe sensazioni spiacevoli di quando ero ragazzino. Non abbiamo reagito perché è un attimo che arrivino genitori e fratelli più grandi. Nei cortili delle case popolari ci sono pregiudicati, persone pericolose e violente». Infine, Bazzi dice che lo ha chiamato un maresciallo dei carabinieri: «Sa benissimo come stanno le cose, ma ha pochissimi margini d’azione. D’altronde parliamo di un degrado della qualità e delle prospettive di vita che investe intere famiglie». Poi, su Twitter racconta con uno screenshot la mentalità di chi abita in zona:


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