Putin ripesca la minaccia nucleare: «Pronti a usare armi atomiche. Ma non saremo i primi». E ricorda l’«aiuto all’Italia durante il Covid»

Circa due ore di discorso per il leader del Cremlino: «Sospendiamo il trattato Start sul nucleare, ma non ci ritiriamo»

«La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito». Torna ad agitare lo spettro di un attacco nucleare Vladimir Putin, che oggi ha tenuto un discorso sullo Stato della Nazione alla sede del Gostiny Dvor a Mosca, davanti ai parlamentari dell’Assemblea Federale. Un discorso di un’ora e quarantacinque minuti in cui, fra le altre cose, il presidente russo ha invitato il ministero della Difesa e Rosatom – l’agenzia russa per l’energia atomica – a tenersi pronti per condurre nuovi test di armi nucleari. «Non le useremo mai per primi – ha precisato Putin -, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno deve farsi illusioni: la parità strategica non deve essere infranta». Il leader del Cremlino ha fatto poi un altro annuncio: la «sospensione» da parte della Russia dell’applicazione dello Start, l’ultimo trattato sulla riduzione di armi nucleari ancora in vigore con gli Stati Uniti. Putin ha spiegato che non permetterà agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è impegnata a infliggere una «sconfitta strategica» al Cremlino. «Sospendiamo il trattato, ma non ci ritiriamo», ha precisato il presidente russo.


«La Russia voleva una soluzione pacifica, l’Occidente no»

«Decideremo i compiti dell’operazione militare speciale passo dopo passo e raggiungeremo i nostri obiettivi», ha aggiunto Putin nel suo discorso ai parlamentari dell’Assemblea Federale. «Parlo – ha continuato il presidente russo – in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro paese e popolo. Su ciascuno di noi c’è una grandissima responsabilità per difendere il nostro paese e liquidare la minaccia del regime neo nazista», ha detto. La Russia voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l’intervento militare, ma l’Occidente giocava «con carte false» per ingannare Mosca. «Noi siamo stati aperti sinceri e pronti – continua Putin – ad un dialogo costruttivo con l’Occidente. Abbiamo insistito sulla necessità di un sistema di sicurezza paritario. Ma abbiamo ricevuto delle reazioni ipocrite: la loro idea era quella di ampliare la Nato verso i nostri confini». E poi: «A dicembre 2021 abbiamo mandato alla Nato e agli Stati Uniti una bozza con le garanzie di sicurezza e abbiamo ricevuto un rifiuto diretto e allora abbiamo capito in via definitiva che la Nato aveva dei piani aggressivi», ha sottolineato ancora il presidente russo.


«Kiev ha fatto cominciare la guerra, noi usiamo la forza per fermarla»

Il leader del Cremlino ha inoltre ribadito di «non avere dubbi», sul fatto che a febbraio «l’Ucraina aveva pronte operazioni punitive nel Donbass. «Loro – continua – hanno fatto cominciare la guerra, noi usiamo la forza per fermarla». «Kiev non solo voleva attaccare il Donbass, ma anche la Crimea», ha detto il presidente russo definendo il popolo ucraino «ostaggio del regime nazista di Kiev». Poi l’attacco all’Occidente che, secondo Putin, «ha preparato l’Ucraina ad una grande guerra e oggi lo riconosce. L’Occidente ha già speso 150 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, il flusso di denaro non diminuisce». Negli anni ’30 l’Occidente «ha aperto la strada al nazismo in Germania e adesso – spiega alla platea – fa lo stesso in Ucraina». Putin ha accusato l’Occidente di appoggiare anche milizie naziste in Ucraina, perché agli occidentali «non interessa niente, e sono pronti a usare chiunque» contro Mosca.

«È in gioco l’esistenza stessa della Russia»

Quello che è in gioco per il leader russo è l’esistenza stessa della Russia: «Più useranno sistemi a lungo raggio, più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini, è chiaro e naturale. L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia ad una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre». L’ultima volta che Putin ha tenuto il discorso presidenziale sullo stato della Federazione è stato nel mese di aprile 2021, ricorda la Tass. Putin ha spiegato l’assenza di questo evento nel 2022 con il fatto che la situazione si stava evolvendo rapidamente ed era difficile «registrare i risultati e i piani per il prossimo futuro in un dato momento».

«Nelle quattro regioni annesse porteremo la pace»

«Oggi a queste 4 regioni sotto il nostro appoggio diretto voglio dire che adesso siamo con voi, faremo di tutto perché in questi nostri territori torni la pace, la ripresa sociale e economica per far ripartire le imprese e il lavoro e costruiremo strade moderne come in Crimea», ha detto riferendosi agli ‘Oblast di Donetsk, Lugansk, Cherson e Zaporizhzhia, annessi con i referendum di fine settembre.

«Siamo al lavoro per nuove tecnologie di combattimento»

«La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito», ha ribadito Vladimir Putin nel suo discorso al Parlamento russo. Intanto, la Russia avrebbe aumentato la produzione di nuove tecnologie che «migliorano la preparazione al combattimento dell’esercito e della Marina», ha detto Putin nel discorso sullo Stato della Nazione. «Queste tecnologie esistono, e il ritmo della loro produzione e applicazione sta migliorando».

«Abbiamo tutto per garantire la sicurezza e lo sviluppo del Paese»

«L’economia russa ha superato tutti i rischi», ha ribadito Putin nel discorso sullo Stato della Nazione, sottolineando tra l’altro che nel 2022 il calo del Pil è stato del 2,1% rispetto alle previsioni molto peggiori del marzo del 2022, dopo l’avvio dell’operazione militare in Ucraina. «Abbiamo tutto per garantire la sicurezza e lo sviluppo del Paese», ha detto spiegando inoltre come «l’obiettivo strategico è portare la nostra economia a nuovi confini, è un momento di sfide e possibilità, da come le realizzeremo dipende la nostra vita». La Federazione Russa ha inoltre «stanziato oltre un trilione di rubli a sostegno della sua economia per contrastare le sanzioni occidentali: fondi che saranno reperiti non con emissione (di titoli) ma con un forte contributo del mercato». Il capo del Cremlino ha poi aggiunto «che molte industrie nell’ultimo anno non solo non hanno diminuito la loro produzione, ma l’hanno anzi aumentata, e che anche l’agricoltura ha mostrato una crescita a due cifre».

«La Russia sa essere amica: aiutò l’Italia durante il Covid»

Nel suo discorso ai parlamentare, Putin ha inoltre ribadito il ruolo della Russia durante la pandemia da Covid e l’aiuto che lo stato ha fornito ai Paesi occidentali. «La Russia sa essere amica e mantenere la parola data, lo dimostra il nostro aiuto ai Paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid, esattamente come stiamo andando in aiuto nelle zone del terremoto», ha concluso.

«Nel 2024 elezioni presidenziali nel rispetto della legge»

«Le elezioni a settembre e le presidenziali nel 2024 saranno tenute nel rispetto della legge», ha detto Putin nel suo discorso ai parlamentari dell’Assemblea Federale presso la sede del Gostiny Dvor a Mosca.

Leggi anche: