Via all’incontro tra Putin e l’inviato cinese Wang Yi: «Le nostre relazioni non cedono alle pressioni di altri». Ma Pechino frena sulle armi

Il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov ha nel frattempo garantito che «la guerra nucleare, per Mosca, rimane inammissibile»

Si sta svolgendo un incontro tra il presidente russo Putin e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi. Il leader del Cremlino ha dichiarato che le relazioni russo-cinesi «stabilizzano la situazione internazionale». Yi ne ha approfittato per puntualizzare: «Le relazioni tra la Russia e la Cina non sono dirette contro paesi terzi, ma non cedono nemmeno alle pressioni di questi ultimi». Il riferimento è probabilmente all’allarme, circolato negli ultimi giorni, in merito alle presunte intenzioni di Pechino di fornire armi letali alla Russia per la guerra in Ucraina. Lo aveva rivelato il segretario di Stato americano Anthony Blinken. Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aveva rincarato la dose denunciando crescenti preoccupazioni in seno all’alleanza riguardo la possibilità «che la Cina possa pianificare un sostegno letale alla guerra della Russia». Oggi il Ministero degli Esteri cinese ha liquidato come «falsità» le informazioni diffuse dagli Usa e dalla Nato, puntualizzando che il Paese non sta prendendo in considerazione l’invio di aiuti letali a Mosca. «Gli Stati Uniti e altri Paesi della Nato stanno diffondendo costantemente l’idea che la Cina possa fornire armi alla Russia, uno stratagemma che è stato usato e smontato all’inizio della crisi ucraina», ha commentato il portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wenbin durante il briefing con la stampa di oggi, secondo quanto riporta la Cnn.


Il punto sul nucleare

Rassicurazioni sono arrivate da Mosca anche su un altro fronte. Quello della guerra nucleare, che per la Russia, rimane «inammissibile»: lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov. Un commento che arriva a distanza di un giorno dall’annuncio di Vladimir Putin sulla «sospensione» da parte della Russia dell’applicazione dello Start, l’ultimo trattato sulla riduzione di armi nucleari ancora in vigore con gli Stati Uniti. Il presidente russo aveva inoltre dichiarato: «La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito». Oggi Ryabkov, citato da Ria Novosti, precisa: «È impossibile sconfiggere una potenza nucleare», e ciò spiega «l’inammissibilità di una guerra nucleare».


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