Omicidio Pamela Mastropietro, confermato l’ergastolo per Oseghale

L’imputato non era presente in aula, mentre c’erano i genitori della vittima

La Corte d’assise d’appello di Perugia ha confermato l’ergastolo per Innocent Oseghale, l’uomo di origini nigeriane già condannato al massimo della pena per l’omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne uccisa a Macerata il 30 gennaio 2018. La richiesta era arrivata dalla procura del capoluogo umbro. L’imputato non era presente in aula al momento della sentenza, mentre c’erano i genitori della giovane vittima. Lo scorso 25 gennaio si è aperto il processo di appello bis davanti alla Corte di assise d’appello. Oseghale è stato già condannato all’ergastolo per avere ucciso e fatto a pezzi la giovane Pamela Mastropietro nel gennaio del 2018 a Macerata. Il processo bis, attualmente in corso, riguarda il solo reato di violenza sessuale. Oggi in aula, durante la sua requisitoria, il sostituto procuratore di Perugia Paolo Barlucchi ha avanzato la proposta. «In quella casa c’è stata violenza sessuale e durante quella violenza sessuale Pamela è stata uccisa», ha sottolineato il magistrato durante la sua requisitoria. Sono stati sentiti a porte chiuse due testimoni. Si tratta dei due uomini con cui Pamela ha avuto rapporti dopo aver lasciato la comunità e poco prima di essere uccisa.


L’accusa

Barlucchi ha poi voluto smentire alcune ipotesi che circolavano sul conto della vittima, precisando che «Pamela non era una prostituta». «C’è una verità nella sua vita, che è la sofferenza psichica, la sofferenza nei rapporti familiari, la sofferenza che ti da la dipendenza da eroina – ha aggiunto Barlucchi -. Nessun giudizio morale su Pamela ma comprensione, affetto e una fredda e lucida valutazione su quello che dicono le carte e i fatti». E ancora: «Pamela ha usato il suo corpo perché non sapeva che altro fare. Era sola, aveva fame, era scappata la mattina, era all’estremo non sapeva dove andare, era in astinenza da eroina». Secondo la procura di Perugia, Oseghale «teneva a guinzaglio» Pamela Mastropietro grazie alla vendita di eroina. «Oseghale ha pensato di avere a che fare con una tossica persa e invece ha trovato una ragazza che concedeva il suo corpo solo per necessità – ha aggiunto Barlucchi -. Non ho dubbi che c’è stata una violenza sessuale e che c’è stata una opposizione di Pamela che non immaginava di incontrare un brutale assassinio».


Foto di copertina: ANSA/ANGELA ROTINI | Innocent Oseghale, durante l’appello bis per l’accusa di stupro nel tribunale di Perugia (25 gennaio 2023)

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