Revenge porn? Arriva Take it Down, lo strumento per cancellare dal web le foto condivise senza consenso. Ecco come funziona

Il progetto è cofinanziato da Meta, che promette di integrare lo strumento su Facebook e Instagram

Una volta che qualcosa finisce su Internet, si sa, è quasi impossibile rimuoverlo. Da oggi, però, potrebbe diventare un po’ più facile, grazie a un nuovo tool. Si chiama Take it Down, e come il nome suggerisce, serve a fa sparire foto e video non voluti dalle piattaforme online. Quali foto e video? In teoria qualsiasi, ma come spiega il sito dello strumento creato dal Centro Nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati degli Usa, l’obiettivo principale è eliminare dalla circolazione il materiale esplicito condiviso senza il consenso dei soggetti ritratti. Un’operazione illegale che in Italia rientra nella fattispecie di reato di revenge porn. La sola diffusione è punibile con anche 5 mila euro di multa e fino a tre anni di carcere.


Funziona su WhatsApp, Instagram, Facebook, PornHub e OnlyFans

Nello specifico, la piattaforma è tarata per funzionare particolarmente bene sulle foto di minorenni, ma opera in maniera analoga a un altro strumento, per altro già disponibile da mesi, che però si rivolge a tutti: StopNCII. Tra i finanziatori del progetto Take it Down c’è Meta. Quindi le immagini possono essere rimosse dalle chat di WhatsApp, da Instagram e da Facebook, a prescindere da chi le abbia condivise e dalle impostazioni sulla privacy ad esse correlate. Ma non solo, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, del sistema sono partner anche PornHub e OnlyFans. Insomma, non si può avere la garanzia che la foto sia rimossa da ogni angolo di Internet, ma dalle principali piattaforme di condivisione sì.


Come funziona?

Ma come funziona il sistema? Gli utenti possono sottoporre la foto all’analisi del software, che senza caricarla in un database la analizza e vi assegna un codice univoco. In questo modo, quando le caratteristiche delle foto vengono riscontrate in un’immagine condivisa tramite una delle piattaforme partner, questa viene contrassegnata con il codice, e poi rimossa, se l’utente lo richiede. Il sistema, purtroppo, non è infallibile: se l’immagine o il video subiscono modifiche sufficienti – al momento potrebbero bastare anche delle emoji piazzate nei punti sensibili – potrebbero non essere riconosciute. Secondo quanto reso noto da Meta, il tool verrà integrato nelle applicazioni di Facebook e Instagram, per rendere le segnalazioni più immediate. Chissà che non raccolga anche le adesioni dell’app di incontri Bumble e di TikTok, che nei mesi precedenti avevano preso parte a StopNCII.

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