Cosa sappiamo del Corpo dei Volontari Russi che combattono a sostegno dell’Ucraina e contro Putin

Un gruppo di combattenti rivendica un’azione militare nella regione di Bryansk, ma rifiutano di definirsi ucraini

Secondo le autorità russe, la mattina del 2 marzo 2023 un gruppo di sabotatori ucraini avrebbe oltrepassato il confine nord-orientale con la Russia, entrando nella regione di Bryansk, uccidendo un uomo e ferendo un bambino di 10 anni. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, gli ucraini avrebbero compiuto un attacco terroristico violando il territorio russo. Sui canali e account Twitter filorussi, come @PeImeniPusha (abbonato a Twitter blue ma non verificato) attraverso un tweet delle 11:36 ore italiane, vengono condivisi alcuni video con dei combattenti che mostrano la bandiera del “Corpo dei Volontari Russi“, indicandoli come gli autori di quanto accade nel territorio russo.


Il video proviene dal canale Telegram del “Corpo dei Volontari Russi” (“Русский Добровольческий Корпус”, @russvolcorps), pubblicato in un post alle ore 11:16 del 2 marzo 2023 (fuso orario italiano) nel quale contestano le comunicazioni del Cremlino e dei media russi dove vengono definiti «sabotatori ucraini», rivendicando la loro nazionalità russa e di essere intervenuti nella regione di Bryansk «per mostrare ai propri compatrioti che c’è speranza, che i russi liberi con le armi in mano possono combattere il regime».


All’interno del canale, tra i commenti al post, è presente anche un secondo video condiviso sempre dai canali filorussi per dimostrare la presenza dei combattenti nel territorio di Bryansk, precisamente nel villaggio di Liubechane proprio nel confine ucraino.

Il canale Telegram

Nella descrizione del canale leggiamo: «Canale Telegram ufficiale è del “Russian Volunteer Corps” – una formazione di volontari russi che fa parte delle Forze Armate dell’Ucraina».

Il “Corpo dei Volontari Russi” è presente su Telegram a partire dal 25 luglio 2022, pubblicando i primi post il 4 agosto 2022 contenenti immagini e riferimenti al battaglione Azov. A partire dal 7 agosto vengono pubblicati un’intervista, a quello che viene presentato come combattente russo che combatte al fianco degli ucraini, e una foto a due combattenti descritti come volontari russi nella regione di Donetsk.

La presentazione del gruppo

La prima presentazione del canale compare in un post dell’undici agosto 2023, dove si presentano come volontari di nazionalità russa che vivono in Ucraina e che individuano come nemico della Russia il «regime dei carnefici e assassini di Putin», intenzionati a combattere a fianco dell’Ucraina per poi continuare a lottare in territorio russo per cacciare l’attuale Governo. Si presentano come un gruppo di resistenza e come un’opportunità per i russi di combattere per il futuro di entrambi i Paesi «Per un’Ucraina indipendente e per una Russia libera».

Il 31 ottobre 2022, il gruppo di volontari si è presentato alla stampa ucraina nel corso di una conferenza stampa.

L’attivismo in Ucraina e all’estero, anche a Mosca

Secondo quanto sostiene lo stesso canale Telegram, nel territorio russo sarebbero presenti volontari e attivisti russi contro il regime di Putin. Il 31 dicembre 2022, nel canale viene condiviso il video di un attivista che imbratta un’installazione eretta per elogiare la cosiddetta “Operazione speciale” in Ucraina. La vicenda è stata riportata dai media ucraini nei giorni successivi.

Come spiegato nei post sul canale Telegram, tra gli obiettivi del “Corpo di Volontari Russi” c’è quello di far comprendere che «sono Putin e ai suoi scagnozzi che stanno distruggendo i russi come gruppo etnico, sostituendoli con un concetto artificiale nazionalista». I messaggi vengono fatti passare anche in altri Paesi, come durante una manifestazione a Riga nel mese di febbraio 2023. Tra le rivendicazioni troviamo anche un atto vandalico presso l’ambasciata russa in Moldavia nell’ottobre 2022.

Il lato oscuro

Uno degli elementi che fa gioco alla propaganda russa è l’ideologia dei comandanti del gruppo. Uno dei rappresentanti è il neonazista e suprematista bianco russo Denis Nikitin, titolare del marchio “White Rex”. Secondo un documentario della RSI, starebbe sfruttando la guerra per promuovere se stesso e le sue attività imprenditoriali. A Nikitin sarebbe stato negata la possibilità di entrare in Germania a seguito di un evento organizzato a Roma nel 2013 da Casapound.

Tra i simboli che si possono riscontrare nelle foto del canale Telegram troviamo quello del marchio di Nikitin e quelli dell’Esercito di Liberazione russo, collaboratori della Germania nazista contro Mosca.

Tra i dettagli evidenziati dal documentario della RSI, nel corso dell’invasione russa si assiste a uno scontro identitario tra gruppi di estrema destra. Se da una parte troviamo Denis Nikitin, dall’altra ci sono gruppi pro Cremlino come Rusič e Wagner, entrambi collegati tra loro.

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