Il Csm apre una «pratica a tutela» dei magistrati che si occupano di Cospito

Secondo Magistratura indipendente, che ha proposto l’iniziativa, queste toghe sono sottoposte ad una «denigrazione generica e generalizzata»

Proteggere l’autonomia delle toghe che si occupano del caso di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis in sciopero della fame da più di quattro mesi, è l’obiettivo che si è posto il Consiglio superiore della magistratura approvando questa mattina l’apertura di una «pratica a tutela» di questi magistrati. Nel’elenco sono inclusi sia coloro che si occupano attualmente del caso sia i membri della Cassazione che venerdì 24 febbraio hanno respinto la richiesta di annullare il regime carcerario di massima sicurezza presentata dal suo legale, Flavio Rossi Albertini. La proposta di pratica a tutela è stata presentata dai membri della corrente «Magistratura indipendente» ed è stata approvata dal Comitato di presidenza di Palazzo dei marescialli che ha assegnato il fascicolo, come previsto, alla Prima commissione. Secondo MI questi magistrati sono stati sottoposti ad un’azione di «denigrazione generica e generalizzata» e ad una «delegittimazione diffusa ed indiscriminata». In seguito alla prima istruttoria, il plenum potrebbe poi decidere di muoversi ulteriormente per tutelare le toghe.


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