La Russia rivendica i bombardamenti a tappeto sull’Ucraina: «Rappresaglia per l’incursione di Kiev sul nostro territorio». Almeno 11 le vittime

Nella notte i raid hanno colpito 10 diverse regioni del Paese. Usato anche il sistema missilistico ipersonico Kinzhal

Sono almeno 11 le persone uccise nel corso dei bombardamenti russi lanciati questa notte su diverse zone dell’Ucraina. Secondo le autorità di Kiev, sarebbero 81 i missili sganciati dalle forze di Mosca su dieci diverse regioni del Paese. Un attacco su larga scala rivendicato dalla Russia: per il ministero della Difesa si è trattato di una rappresaglia per le «azioni terroristiche» perpetrate da Kiev la scorsa settimana nella regione russa di Bryansk. «Armi ad alta precisione e a lungo raggio di aria, terra ed acqua, compreso il sistema missilistico ipersonico Kinzhal, hanno colpito elementi chiave dell’infrastruttura militare dell’Ucraina, le imprese del suo comparto militare-industriale così come le infrastrutture energetiche che le servono», ha fatto sapere il ministero russo, confermando che «tutti gli obiettivi assegnati sono stati colpiti». A comunicare gli avvenuti bombardamenti è stato per primo via Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «È stata una notte difficile. Un massiccio attacco missilistico in tutto il Paese. Le regioni di Kiev, Kirovohrad, Dnipro, Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia, Leopoli, Ivano-Frankivsk, Zhytomyr, Vinnytsia. Attacchi a infrastrutture critiche ed edifici residenziali. Purtroppo ci sono feriti e morti. Le mie condoglianze alle famiglie», ha scritto nel suo messaggio. Per poi aggiungere: «Tutti i servizi funzionano. Il sistema energetico è in fase di ripristino. Sono state imposte restrizioni in tutte le regioni».


Una forte esplosione era stata udita a Kiev nelle prime ore di questa mattina. In precedenza l’amministrazione militare dell’oblast della capitale ucraina aveva riferito che le difese aeree della regione erano operative. Il sindaco Vitali Klitschko aveva parlato di diverse deflagrazioni nel distretto di Holosiivskyi a sud della capitale. Sui suoi social media il primo cittadino della capitale ucraina aveva assicurato che «tutti i servizi» di emergenza erano arrivati sul posto. Una delle esplosioni udite questa mattina a Kiev è stata un attacco a un impianto energetico e il 40% degli abitanti della capitale è rimasto senza riscaldamento. «Dopo l’attacco missilistico, a causa dell’interruzione di emergenza dell’energia elettrica, il 40% dei consumatori della capitale è attualmente senza riscaldamento. L’erogazione dell’acqua funziona normalmente», aveva dichiarato il sindaco. Altre esplosioni si sono verificate stamattina nel distretto occidentale di Sviatoshynskyi. Due persone sono rimaste ferite e sono state curate sul luogo dell’attacco. Alcune auto sono andate in fiamme nel cortile di un edificio residenziale dopo il raid russo. Colpito anche il porto di Odessa, sul Mar Nero. Altri attacchi sono stati segnalati nelle città occidentali di Lutsk e Rivne, lontane dalle linee del fronte nella guerra che dura da un anno. La centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è rimasta senza energia elettrica. Attualmente funziona con generatori diesel. «L’ultima linea di comunicazione tra la centrale nucleare di Zaporizhzhia e il sistema elettrico ucraino è stata interrotta a causa di attacchi missilistici», dichiara Energoatom in un comunicato.


Foto: Cittadini di Kiev cercano rifugio nei tunnel della metropolitana nella notte dei nuovi bombardamenti russi – EPA/OLEG PETRASYUK

Leggi anche: