Emotività legislativa: dal rave di Modena a Cutro, la politica insegue l’attualità per decreto – Il videocommento

La maggioranza è stata accusata di poca empatia, ma l’azione di governo in realtà sembra muoversi lungo il binario tracciato dalla cronaca

Cos’hanno in comune il cosiddetto decreto Rave, il primo del governo Meloni, e il decreto Cutro? Possiamo dire che tra i protagonisti, politici e mediatici, di questi due provvedimenti c’è il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Ma è un altro elemento a essere rappresentativo dello zeitgeist della politica italiana: entrambi i decreti sono stati varati, se non sull’onda dell’emotività, quantomeno inseguendo l’attualità stringente. Il naufragio lungo le coste calabresi, così come accadde per il maxi rave di Modena, ha portato l’esecutivo a predisporre subito un decreto sul tema. Lo riassumiamo in cinque flash:


  • Inasprimento delle pene per gli scafisti.
  • Rinnovo triennale e non biennale di alcuni permessi di soggiorno.
  • Durata delle quote dei decreti flussi, adesso decise su base triennale.
  • Rafforzamento dei centri di permanenza per i rimpatri.
  • Stretta sui permessi conseguibili per la protezione speciale.

A detta di molti, il testo elaborato dal Consiglio dei ministri non risolverà la questione della sicurezza dei migranti che fuggono da luoghi di disperazione. Mentre si cercano ancora i dispersi di Cutro, un’altra barca diretta verso l’Italia si è rovesciata al largo delle coste libiche: 30 morti, solo 17 persone salvate. Le ong accusano il governo italiano di aver lasciato morire i migranti. La maggioranza ribatte: «La sinistra specula sui morti». Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, sostiene che l’aumento degli sbarchi sia un ricatto ordito contro il governo. Ad ogni modo, il percorso di conversione in legge del decreto Cutro si preannuncia complesso. Il Quirinale starebbe cercando di convincere la maggioranza a salvaguardare la protezione umanitaria. La Lega, però, insiste: «Cancelleremo la protezione speciale, ormai è come una sanatoria illegale». E intanto, Lampedusa, la porta dell’Europa nel Mediterraneo, è al collasso. Gli sbarchi continuano a ritmi mai visti prima e, nelle scorse ore, l’hotspot dell’isola è arrivato a ospitare 2.500 migranti, a fronte di quasi 400 posti disponibili.


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